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Dalla Meloni alla Leotta: il falso mito della “solidarietà femminile”

by Giorgio Nigra
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Asia Argento pubblica foto della Meloni su InstagramRoma, 10 feb – Nell’attacco proditorio di Asia Argento a Giorgia Meloni (l’attrice ha pubblicato una foto della leader di Fratelli d’Italia intenta a mangiare in un ristorante, mettendo come didascalia “La schiena lardosa di una ricca e senza vergogna” e indicandola poi come “fascista beccata a mangiucchiare”), quello che stupisce non è tanto la gratuità dell’offesa francamente incomprensibile e frutto evidente di un momento di, chiamiamola così, “confusione” della figlia del celebre regista, quanto un certo tipo di reazioni.

Selvaggia Lucarelli, per esempio, si è lamentata: “La conduttrice di Amore criminale che dà della chiatta a una donna”. Fosse stato un uomo, insomma, sarebbe andato tutto bene. La giornalista, non a caso, ha concluso il suo status: “Le donne stanno dando il meglio in questi giorni. Che mestizia”. Il riferimento è alle polemiche fra Caterina Balivo e Diletta Leotta, sul fatto che quest’ultima, che lamenta una pesante violazione della propria privacy, si sia presentata a Sanremo con un vestito troppo audace. Anche lì, attacchi alla Balivo per aver calpestato la “solidarietà femminile”. E poi attacchi a chi ha attaccato la Balivo, perché in fondo anche lei è una donna con cui le altre donne dovrebbero essere solidali. Ma perché, poi? Perché essere solidali con una donna in quanto donna, a prescindere dal merito?

Una ricerca realizzata dal think tank britannico Demos ha rivelato che il 50% dei tweet con insulti e attacchi alle donne arriva da altre donne. Compreso quando le aggressioni verbali contengono epiteti sessisti e allusioni offensive. Ma in taluni casi, le donne non si limitano a sfogare la loro rabbia verbalmente. Nel 1987, l’antropologa Victoria Burbank, della University of Western Australia, pubblicò uno studio sull’aggressività femminile condotto in 137 società sparse in tutti i continenti. Scoprì che in 124 società, ovvero nel 91% dei casi, le aggressioni femminili avevano come bersaglio delle altre donne. Gli uomini, invece, erano vittime dell’aggressività femminile in 74 società, ovvero il 54% delle 137 analizzate. Venne riscontrati atti di aggressione fisica, dagli schiaffi all’omicidio, nel 61% delle società e attacchi verbali nell’82% di esse. La studiosa femminista Phyllis Chesler ha rivelato come, fino a qualche anno fa, i grandi studi legali americani consigliassero ai loro avvocati di scegliere sempre giurate donne quando un processo per stupro vedeva imputato un bell’uomo: avrebbero di sicuro tifato per lui anziché per la presunta vittima.

La solidarietà femminile, semplicemente, non esiste, se non come mito ideologico del tardo-femminismo, che vorrebbe istituire un lobbismo di genere. E alla fine esce fuori che l’unica colpa di Asia Argento è aver rotto questo idillio immaginario, anziché quello, semplicemente, di essere ciò che è.

Giorgio Nigra

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3 comments

Pino 10 Febbraio 2017 - 12:35

attrice?!?

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Pino 10 Febbraio 2017 - 12:37

attrice?!?

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Akire 10 Febbraio 2017 - 2:48

Francamente un giornale che pretende di occuparsi di politica dovrebbe stare su ben altri livelli. La solidarietà femminile sarà pure inesistente, ma l’intelligenza maschile mi pare altrettanto in crisi.

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