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Sale la tensione nella regione Karen. Scontri tra esercito birmano e guerriglia

by La Redazione
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Distretto di Mutraw, Karen State, 26 gen – La “pax birmana” non dura. O meglio, non è mai veramente iniziata. Nonostante gli sforzi profusi in questi anni dalla stampa internazionale per cercare di vendere la descrizione di un paese, il Myanmar, oramai avviato verso la risoluzione del lunghissimo conflitto interno con i numerosi gruppi etnici che lo compongono, sul campo le cose vanno diversamente.

Fin dal 2015, anno in cui venne firmato un cessate il fuoco tra governo di Rangoon e vertici della Karen National Union (il più antico movimento indipendentista del paese), le violazioni dell’accordo da parte dell’esercito birmano sono state frequenti. Le truppe birmane hanno costruito nuove basi e rafforzato quelle esistenti, hanno tracciato strade da utilizzare per il trasporto di materiale bellico e di rifornimenti per gli avamposti, hanno sistematicamente terrorizzato la popolazione civile bombardando villaggi e arrestando, torturando ed uccidendo membri delle comunità rurali.

Il villaggio Karen dato alle fiamme

Domenica sera l’ultimo episodio di questa campagna volta a colpire i civili Karen: il villaggio di Mae Wai, nel distretto di Mutraw, è stato attaccato e dato alle fiamme dagli uomini del Tatmadaw (l’esercito birmano n.d.r.) provocando la fuga di tutti i suoi abitanti (circa 500 persone) che ora si nascondono nella jungla. La risposta della guerriglia non si è fatta attendere: dopo sole 24 ore in una imboscata sono stati colpiti i soldati di una colonna birmana che stava raggiungendo una base dello stesso distretto. L’operazione, condotta con l’utilizzo di tiratori scelti e di mine antiuomo direzionali ha inflitto ingenti perdite tra i militari.

Il villaggio di Mae Wai, in fiamme dopo l’attacco birmano di domenica.

Il villaggio di Mae Wai, in fiamme dopo l’attacco birmano di domenica.

I Karen che non si arrendono

“Il fallimento del cessate il fuoco nazionale (NCA) è conseguenza di una politica troppo arrendevole adottata dai nostri leader fin dai primi giorni seguiti all’accordo del 2015” dice il Generale Nerdah Mya, che abbiamo raggiunto telefonicamente in una base della Karen National Defence Organization. “Dopo tanti anni di lotta e di sacrifici avrebbero dovuto imporre ai negoziatori birmani delle clausole più favorevoli alla difesa del nostro popolo, prima fra tutte quella di un riposizionamento delle truppe in aree lontane dai villaggi. Ora ci troviamo il Tatmadaw a contatto con i civili, che rischiano di diventare ostaggi nelle mani dell’esercito di occupazione”.

Il Generale Nerdah Mya, capo della Karen National Defence Organization.

Il Generale Nerdah Mya e il Generale Baw Kyaw rappresentano i principali oppositori della politica di dialogo con il governo birmano. Le loro truppe sono impegnate quotidianamente nella difesa dei villaggi e nelle operazioni di contenimento dell’infiltrazione del Tatmadaw nelle aree Karen. In queste ore due organizzazioni italiane che operano nella regione da molti anni, Popoli” e “Sol.Id. hanno dato il via alla distribuzione di kit di emergenza alle unità mediche che assicurano assistenza sanitaria ai civili coinvolti nel conflitto.

Franco Nerozzi

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