Roma, 2 mar – Sulla Tav il governo francese va in pressing sull’esecutivo Lega-M5S: “Siamo stati pazienti per dare al governo il tempo di riflettere. Ora siamo fiduciosi che la decisione arriverà molto presto“. Ad affermarlo è il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, in un’intervista a La Repubblica.
La Tav, sottolinea, “è un progetto sia simbolico che utile. E’ simbolico perché rappresenta il desiderio di avvicinare i nostri territori. Ed è utile per facilitare il movimento di merci e persone tra Francia e Italia. D’altra parte, noi siamo già impegnati nel cantiere”.
Ieri il ministro dell’Economia Giovanni Tria aveva cercato di tenere buoni i francesi, dicendo che la maggioranza sta procedendo verso il sì ai lavori. Ma non è ancora così.
Il contratto di governo
La Lega continua ad appellarsi al contratto di governo: giusto rivedere il progetto ma l’opera, anche se corretta e riveduta, per il vicepremier Matteo Salvini e gli altri big del partito va fatta ad ogni costo. Sia per inviare un messaggio agli investitori e agli altri Paesi, sia per dimostrare agli italiani che non si possono bloccare le infrastrutture.
Tuttavia, si dovrà attendere il vertice della prossima settimana, con la base del Movimento 5 Stelle in subbuglio (molti grillini sono No Tav della prima ora) per capire quale sarà la mossa del governo.
La soluzione di compromesso
Ieri il premier Giuseppe Conte ha smentito che ci sia stata una apertura sulla cosiddetta mini-Tav. Il M5S non potrebbe accettare una soluzione di questo tipo, anche se una soluzione di compromesso al momento potrebbe essere quella di prendere tempo, far partire i bandi di gara di Telt per poi avere la possibilità di ridiscutere l’opera.
“E’ un investimento importante, magari si può valutare un impatto minore. Alcune cose in fase di progettazioni sono state esagerate”, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti.
Il ministro delle Infrastrutture, il 5 Stelle Danilo Toninelli, invece è da sempre contrario all’opera.
Di Maio tace
Da qualche giorno evita proprio di parlarne il vicepremier Luigi Di Maio. Fonti parlamentari riferiscono che il capo politico del M5S non chiuderebbe la porta ad una rivisitazione futura del progetto, riducendo di molto i costi, ma ufficialmente la linea resta quella del no. Per un’opera – è questa la sua posizione – inutile e dannosa.
La Lega non molla
La Lega, però, non intende fare passi indietro. Disponibile ad allungare un po’ i tempi sull’Autonomia delle Regioni – “Se farla prima o dopo le Europee non importa, l’importante è fare bene”, è il “mantra” recitato – ma sulla Torino-Lione si aspetta a stretto giro un segnale. Soprattutto da parte del presidente del Consiglio.
Obiettivo: non perdere i finanziamenti
La Lega punta a far sì che almeno partano i bandi di gara, per non perdere i 300 milioni di finanziamento e finire nel mirino della Francia e della Commissione europea.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
“L’ opera non si puo’ bloccare” dice Conte.Questo forse significa che gli ordini vengono da fuori dell’ Italia.La TAV, sebbene cio’ non venga detto agli italiani, in realtà è parte di un corridioio militare che serve per spostare velocemente truppe nel caso di un attacco ai “cattivoni” russi.
Ovviamente i nostri figli dovrebbero fare da carne da cannone per conto dei finanzieri privati che controllano le nazioni ed i popoli con il denaro privato prodotto a costo zero ed esentasse.I soldi tuttavia per le opere gli mettono gli stati sempre piu’ indebitati con gli usurai e noi perderemo “solo” 3.5 miliardi di euro per un opera inutile rispetto a tante opere molto piu’ necessarie!