
Per fortuna di Alfano (e purtroppo per noi), questo quadretto non corrisponde a realtà. Sì, certo, a destra ci si riempie la bocca con il “sovranismo”, ma al centro della scena rimane sempre un anziano politico iscritto al Ppe e pronto a fare da argine a ogni istanza “populista”, mentre gli altri personaggi della scena fanno tanto chiasso e pochi fatti. Insomma, l’ipoteca “liberale” si fa ancora sentire, purtroppo. Alfano squaderna poi le sue tavole della legge: “Noi che crediamo che il protezionismo non sia mai la risposta giusta, che chiudere le frontiere sia l’anticamera delle divisioni, che crediamo nel libero mercato e anche nella solidarietà perché il tasso di povertà è spesso l’indice che misura il tasso di ingiustizia”. Caspita. E, per chi non l’avesse capito, arriva la precisazione: “I popolari e i liberali, i moderati, dicevamo, quelli siamo noi”. Poi lancia la sua sfida alle stelle: “A marzo, avremo l’assemblea nazionale di Ncd per decidere le modalità di unione con altri moderati”. Finalmente, dopo tante chiacchiere, una notizia: Ncd esiste ancora. Chi l’avrebbe mai detto.
Giorgio Nigra