Roma, 24 feb – Si rivede Angelino Alfano. Il ministro degli Esteri scrive al Corriere della sera per denunciare, indovinate un po’, il pericolo populista. Secondo Alfano, โesiste un importante spazio per idee e movimenti politici di impronta liberale e popolare, moderata e riformatriceโ. Eh giร , รจ proprio questa la direzione in cui sta andando il mondo. L’ex Guardasigilli รจ sin troppo ottimista quando scrive che โa destra cโรจ lโopposto del liberalismo: ritorno alle monete nazionali, eliminazione della libertร di circolazione, cancellazione del trattato di Schengen, ripristino delle frontiere, uscita dallโEuropa, ritorno ai dazi doganali, antieuropeismo in ‘politica estera’, protezionismo in politica economica, riduzione degli spazi di libertร conquistati negli ultimi decenni. Questo il cosiddetto ‘sovranismo’ che ha la pretesa di renderci piรน ricchi e sicuri e, invece, ci renderebbe piรน soli, piรน esposti a rischi terroristici e certamente piรน poveri. Ecco perchรฉ la destra di oggi non ha nulla a che vedere con il centrodestra di questi ultimi ventโanni: quello che sognava e prometteva la rivoluzione liberaleโ.
Per fortuna di Alfano (e purtroppo per noi), questo quadretto non corrisponde a realtร . Sรฌ, certo, a destra ci si riempie la bocca con il โsovranismoโ, ma al centro della scena rimane sempre un anziano politico iscritto al Ppe e pronto a fare da argine a ogni istanza โpopulistaโ, mentre gli altri personaggi della scena fanno tanto chiasso e pochi fatti. Insomma, l’ipoteca โliberaleโ si fa ancora sentire, purtroppo. Alfano squaderna poi le sue tavole della legge: โNoi che crediamo che il protezionismo non sia mai la risposta giusta, che chiudere le frontiere sia lโanticamera delle divisioni, che crediamo nel libero mercato e anche nella solidarietร perchรฉ il tasso di povertร รจ spesso lโindice che misura il tasso di ingiustiziaโ. Caspita. E, per chi non l’avesse capito, arriva la precisazione: โI popolari e i liberali, i moderati, dicevamo, quelli siamo noiโ. Poi lancia la sua sfida alle stelle: โA marzo, avremo lโassemblea nazionale di Ncd per decidere le modalitร di unione con altri moderatiโ. Finalmente, dopo tante chiacchiere, una notizia: Ncd esiste ancora. Chi l’avrebbe mai detto.
Giorgio Nigra