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Milano Fashion Week: se i transgender fanno propaganda in passerella

by Emmanuel Raffaele
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settimana della moda propaganda transgender VogueMilano, 24 feb – A Milano è in corso la settimana della moda e, grazie anche alla copertina di marzo preannunciata da Vogue Paris, le passerelle si sono prestate in diverso modo a fare da spot alle istanze dell’ormai onnipresente movimento lgbt. Il mensile di moda più famoso al mondo, infatti, in anteprima sul proprio profilo Instagram, ha fatto circolare la copertina del prossimo numero, con un titolo che probabilmente farà la storia del settore: “La bellezza transgender”. A posare per il magazine diretto da Emmanuelle Alt è Valentina Sampaio, modella diciannovenne brasiliana, che da quando ha dieci anni usa si veste da donna ed usa questo nome, anche se, nata uomo, non si è ancora sottoposta ad operazione definitiva. “Sono fiera, è un momento importante: in questo momento si parla di noi trans, sperando che un giorno saremo liberi e che si potranno fare tutte le cose come gli altri esseri umani”, spiega in un’intervista, riassumendo alla perfezione la chiave ideologica di una battaglia che ormai non ha nulla a che fare con diritti civili e discriminazioni. Tant’è che “Valentina”, come dicevamo, è oggi in copertina su Vogue, mentre Sergei Grinko ed il compagno Filippo Cocchetti, cofondatori del brank Grinko, hanno aperto la settimana di sfilate nel capoluogo lombardo portando letteralmente tra le braccia in passerella i loro due “figli”, Emma e Sophie, gemelle nate nel novembre 2016 in Messico grazie a fecondazione eterologa, ovvero ad un utero in affitto. “Sui classici velluti e sulle fluide sete lo stilista propone, sotto forma di stampa, le lastre delle prime ecografie delle figlie Emma e Sophia” (Ansa). Quando si dice il buongusto.

Sfilata Grinko, uscita Sergei e Filippo
Beatrice Campana

Tornando a Valentina, primo transgender a conquistare una copertina su Vogue, i giornali non hanno atteso molto per eleggerla “icona del movimento lgbt”, sprecandosi in elogi sulla ragazza dagli occhi verdi dalla bellezza “acqua e sapone”. Evidentemente, gli ormoni che usa da quando è bambina hanno fatto un buon lavoro sulla modella, che pure spiega: “la bellezza è nella nostra essenza , nella nostra anima, non vedo differenze nell’essere trans, come un difetto o un’anomalia, è qualcosa di naturale”. Naturalissimo. Lo ha attestato lo psicologo che a otto anni ha riconosciuto la sua transessualità.

Nata a Forteza, 52mila follower su Instagram, studi di architettura alle spalle, già ambasciatrice del marchio Loreal, a novembre in copertina su “Elle Brasil”, sulle passerelle da quando ha 16 anni, Valentina aggiunge: “noi trans non abbiamo molte opportunità, siamo dimenticati e questo deve finire”. E ciò che deve finire lo spiega molto chiaramente proprio la direttrice di Vogue Paris nell’annunciare la copertina in uscita: “Questo mese siamo fieri di celebrare la bellezza transgender e il modo in cui le modelle come Valentina Sampaio, che qui posa per la sua prima copertina di ‘Vogue’, stanno cambiando il volto della moda, abbattendo i pregiudizi. Solo quando una modella transgender poserà in copertina su una rivista di moda, e non sarà necessario scrivere un editoriale in merito, sapremo che la battaglia è stata vinta”. La battaglia, dunque, è questa: far dimenticare al mondo le differenze ed impedirgli di parlarne. Ed un bel viso in copertina certamente aiuta allo scopo. Si sa, l’amore vince sempre.

Emmanuel Raffaele

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Francesca Ancona 27 Febbraio 2017 - 5:01

Ma quali pregiudizi, questa gente si è bevuta il cervello, ma di che generazione è? Ai nostri tempi c’erano Amanda Lear, Renato Zero e tanti altri travestiti in tv nazionale!!! Raii!! E non c’era nessun pregiudizio, ma neanche invadenza, eravamo tutti uguali, nessuno scandalo, niente di sottolineato. Questa è solo una scusa per fare un bel lavaggio del cervello e sappiamo perché

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Francesca Ancona 27 Febbraio 2017 - 9:49

Ripeto il commento scritto stanotte, grazie. Dicevo, ma quali pregiudizi, questa generazione è impazzita e vorrei sapere che generazione è? Ai nostri tempi c’erano personaggi come Amanda Lear, Renato Zero, e tanti altri travestiti in tv nazionale, Rai!!! E nessuno si scandalizzava, nessuno sottolineava diversità, eravamo tutti uguali, nelle nostre diversità, che possono essere, a livello caratteriale, molteplici, e ci accettavamo con educazione e rispetto. Perché avete cambiato tutto in peggio? Mi sa che son solo scuse per fare lavaggi di cervello e sappiamo perché

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Pino Rossi 28 Febbraio 2017 - 10:10

L’amore non è nulla senza ormoni, make up e photoshop. Valentina la vogliamo in ciavatte, con la barba sfatta e senza trucco, fotografata col telefonino alla luce al neon. Poi la mettiamo in copertina.

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