Roma, 12 giu – Il mito è essenziale per recuperare le consapevolezze scollettive (identità, patria, senso del sociale e del comune), ma soprattutto è fondamentale per guidare le future generazioni a dei principi e dei valori. Ecco perché l”ultimo lavoro di Matteo Carnieletto, Alla ricerca di Ettore, edito da Passaggio al Bosco, merita una menzione particolare tra le nuove uscite che sempre segnaliamo con piacere sul nostro giornale. I miti delle generazioni giovanili attuali li conosciamo bene e sono tutt’altro che proficui per avviare una crescita verso la forza, il coraggio e il genuino ben disporsi agli altri. Il personaggio di Ettore incarna parecchio questi elementi. E l’autore, in un libro semplice ma estremamente conunicativo, ci spiega il perché.
Alla ricerca di Ettore per aspirare alla virilità e all’eroismo
Ispirare a diventare uomini seguendo l’esempio di Ettore, per l’appunto, è l’obiettivo principale dell’opera. Perché si parte dalla constatazione di un fatto: la situazione drammatica della società italiana in termini di esempi da seguire. Che per carità, non sono del tutto assenti. Però escludono categoricamente il tema della lotta e del sacrificio e, soprattutto, mettono in sempre maggiore difficoltà l’a figura maschile, assediata non più soltanto dal femminismo imperante, ma adesso anche da un delirio gender che – in verità – mette “nei pasticci” (per usare un’espressione gergale) entrambi i sessi.
Tuttavia, parlando di uomini, il problema sembra essere evidente ma di non facile soluzione: come tornare ad essere tali davvero? Recuperando i miti positivi del passato anzitutto. Alla ricerca di Ettore è un libro molto breve e agile ma da questo punto di vista efficace, perché spiega in modo diretto cosa sia la mascolinità tradizionale e come il mondo attuale l’abbia deturpata quando non addirittura ridotta ai mini termini, tra abusi di concetti di “patriarcato e altre amenità. Ettore è il maschio per eccellenza, che nella guerra di Troia si scontra con “il maschio” per eccellenza, ovvero Achille. Ma Ettore non solo un uomo vero, arriva ad esserlo attraverso un percorso. Lo stesso che i giovani dovranno fare per un futuro diverso. Più giusto, più equilibrato, più consapevole. La virilità di Ettore è diversa infatti da quella di Achille, improntata alla difesa, e non all’atttacco feroce.
L’importanza del mito
Su quanto fossero importanti i miti si è scritto molto. Tra le ultime opere degne di menzione c’è sempre Alla luce del mito di Marcello Veneziani che sottolinea con semplicità e chiarezza quanto qualsiasi società ne abbia bisogno. Se prima i miti erano gli eroi e i guerrieri, oggi magari arrivano ad esserlo personalitù molto più ambigue, magari incarnate nei capitani delle navi Ong che traghettano schiavi nel nostro Paese (è solo un esempio, chiaramente, ma per spiegare meglio la questione). La stessa libertà senza freni che ci viene “insegnata” fin da quando siamo nati è in realtà una prigione – e questo lo afferma lo stesso autore a più riprese – ma noi aggiungeremmo anche che non permette di sviluppare miti positivi o dediti agli altri. Nella migliore delle ipotesi, lo fa molto meno che in passato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: ecco perché è necessario invertire la tendenza. E il libro di Carnieletto, senza dubbio, è un ottimo punto da cui partire.