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La sfida di Amazon Prime Video: una serie tv su Conan il Barbaro

by La Redazione
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Roma, 6 feb – Prime Video, il canale streaming di Amazon, punta tutto sulle grandi icone fantasy. Dopo aver annunciato la serie prequel de Il Signore degli Anelli, è di queste ore la notizia dell’inizio della pre-produzione della serie tv su Conan il Barbaro. Mentre la poca chiarezza su cosa sia esattamente il prequel del capolavoro tolkieniano ha finora lasciato più dubbi che speranze ai fan, l’annuncio di una serie sul Cimmero potrebbe far invece brillare gli occhi ai lettori nostalgici delle gesta del barbaro.
Sembra infatti che la serie tv voglia tornare alle sue origini letterarie e quindi prendere spunto direttamente dai racconti originali di Robert Ervin Howard, che nel 1932 creò il personaggio che lo avrebbe reso immortale pubblicando sulla storica e iconica rivista Weird Tales il racconto The Phoenix in the Sword in cui appunto Conan di Cimmeria fece la sua prima apparizione. Da allora fino al 1936, data in cui Howard pose fine alla sua vita, Conan fu protagonista di ventuno racconti più altri quattro tra frammenti e storie incompiute.
La caratteristica antologica e non lineare delle storie con protagonista Conan, nonché tutta la mitologia hyboriana – Hyboria è il nome del continente in cui prendono vita le storie di Howard, un continente formatosi in seguito all’inabissamento di Atlantide e che prefigura il nostro mondo formatosi proprio da Hyboria in seguito a catastrofi provenienti dal cielo che preannunciano la calata degli Arii – permettono poi di spaziare a tutto campo lasciando liberissimo spazio all’originalità senza dover tralasciare la stretta fedeltà all’opera originale. Tra l’altro due dei tre creatori della serie, Ryan Condal, ideatore della serie fantascientifico-distopica Colony, e Miguel Sapochnik, già regista di Game of Thrones, (insieme a loro ci sarà Warren Littlefield, produttore di due successi come Fargo e The Handmaid’s Tale) hanno dichiarato di essere ossessionati dai racconti di Howard. Insomma, gli ingredienti per un’opera maestosa che faccia vibrare i cuori anche dei più puristi delle opere di Conan ci sono tutti.
Ovviamente alle speranze si accompagnano i timori. Riuscirà un canale comunque politically correct come Amazon ad essere fedele a un mondo brutale come quello di Conan, in cui Howard riversa tutta la sua visione anti democratica e di esaltazione della guerra e della barbarie come “stato naturale dell’umanità”? Soprattutto artisti che hanno lavorato con prodotti come The Handmaid’s Tales, che ha fatto incetta di premi nel 2017 principalmente per le sue tematiche femministe e palesemente influenzate dall’ondata anti-Trump dei prodotti mainstream Usa, ma anche come Game of Thrones che al di là del valore tecnico narrativo indiscutibile esaspera scientemente alcune tematiche femministe, pseudo matriarcali e di “rivolte degli ultimi contro i padroni”, possono davvero rimanere fedeli a un mondo che celebra l’Uomo virile, duro, selvaggio, totalmente amorale che segue la sola etica guerriera del sangue e della terra e che rifiuta con nietzschiana aristocrazia ogni debolezza, ogni compassione, ogni buonismo e ogni ostacolo a diventare ancora più forte?
Certo, “correggere politicamente” un’opera come Conan il Barbaro sarebbe uno di quei crimini contro la cultura che meriterebbe la pena più alta: l’oblio e lo sdegno schifato, un po’ come accaduto agli scempi Conan il Distruttore del 1984 e Conan 3D del 2011, sorta di naufragato tentativo di depotenziamento e di risposta al capolavoro Conan il Barbaro di John Milius del 1982, con Arnold Schwarzenegger, che pur se con molte libertà dalle opere di Howard ne colse alla perfezione la weltanschauung su cui si fonda.
Ma un po’ come con la serie sul mondo di Tolkien inutile fasciarsi la testa prima del tempo o esaltarsi per vane speranze. L’unica che si può conservare, per far sì che finalmente Conan abbia nuovamente un suo degno posto sugli schermi, è che la pura barbarie delle storie del Cimmero abbia la meglio su ogni tentativo di freno che imporrebbe una civiltà decadente e paurosamente ostile a ogni spirito guerriero. E che l’amore per l’opera originale di Howard di Condal e Sapochnik sia genuino come la forza primordiale del più famoso sovrano barbaro di Aquilonia.
Carlomanno Adinolfi

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