Roma, 3 luglio – È arrivata oggi la condanna in primo grado per Gianluca Iannone, leader di CasaPound Italia, e Luca Marsella, dirigente del movimento, coinvolti – insieme ad altri attivisti – nel processo per lo sgombero del Circolo Futurista di Casal Bertone, avvenuto a Roma nel gennaio 2022. Il tribunale ha inflitto a entrambi una pena di un anno, nonostante la richiesta del pubblico ministero fosse di appena quattro mesi.
Condannati per aver difeso il Circolo Futurista
Il provvedimento arriva a oltre due anni da un episodio che fu segnato da forti tensioni e cariche da parte delle forze dell’ordine. La risposta di CasaPound non si è fatta attendere: “Questa condanna rappresenta una grave ingiustizia e l’ennesimo atto di una dura repressione politica nei confronti del nostro movimento”, si legge in una nota ufficiale diffusa questa mattina. Nel comunicato, il movimento denuncia un evidente squilibrio nel trattamento riservato a realtà diverse sul territorio romano: “In una città come Roma, dove decine di spazi occupati da forze di sinistra e da immigrati restano intoccabili e protetti, dove centri sociali sono stati comprati con i soldi del Pnrr e assegnati senza alcun controllo agli occupanti, noi siamo stati perseguitati semplicemente per aver difeso con coraggio e determinazione uno spazio sociale e culturale nato dal basso, profondamente radicato nel quartiere”. Gianluca Iannone, commentando la sentenza, ha ricostruito le modalità dello sgombero: “Quel giorno le forze dell’ordine si sono presentate con un atteggiamento prevaricatore, senza alcuna volontà di dialogo, rendendosi protagoniste di cariche ingiustificate e di lacrimogeni sparati ad altezza uomo contro chi difendeva un simbolo vivo della nostra identità e della nostra storia, presente lì da 15 anni”.
Repressione politica e giudiziaria inquietante
Il leader del movimento ha quindi concluso con parole forti e cariche di significato politico: “Questa sentenza è un segnale inquietante: la repressione politica e giudiziaria contro chi non si allinea a un sistema marcio non conosce limiti. Abbiamo difeso il Circolo Futurista idealmente e fisicamente con ogni fibra del nostro essere quel giorno e non faremo passi indietro oggi, consapevoli che in quest’epoca decadente, condanne come questa sono medaglie che ci rendono uomini liberi.” CasaPound ha già annunciato che continuerà a sostenere i propri militanti e a denunciare quella che definisce una “sistematica persecuzione” nei confronti della propria realtà. La vicenda giudiziaria, intanto, sembra destinata a proseguire nei gradi successivi di giudizio.
Vincenzo Monti