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Santa Flavia (Palermo), 12 set – “In Svizzera il trasferimento dell’innovazione dalla comunità scientifica alla società civile funziona perché ci conosciamo tutti, abbiamo frequentato le stesse università, crediamo tutti nel progresso del nostro paese”, così il grande chimico-fisico Philipp Rudolf Von Rohr, discendente da una famiglia svizzera da mille anni, presidente del centro di competenza elvetico per la ricerca energetica presso il prestigioso ETH di Zurigo.
Rudolf on Rohr è stato protagonista, aprendolo con una lezione plenaria di grande impatto, della quinta edizione della Sun New Energy Conference, SuNEC 2015, conclusasi ieri nella splendida cornice marittima di Santa Flavia, in provincia di Palermo, organizzata anche quest’anno dal chimico-fisico Mario Pagliaro, ricercatore del Cnr ben noto ai lettori di questo giornale e recentemente nominato presidente della AMG, la ex municipalizzata del gas e dell’energia del Comune di Palermo.
Lo scienziato svizzero ha dimostrato come con un mix di recupero di energia altrimenti dispersa e di energia solare anche le industrie più energivore come quelle farmaceutiche, metallurgiche e della carta sono in grado di risparmiare anche oltre il 30% di quella importante voce del costo di produzione, sottolineando la centralità dell’esperienza sul campo.
Straordinaria l’esperienza di ricerca e applicativa portata poi dal professor Levente Csoka dell’università dell’Ungheria occidentale a Sopron: dopo aver girato nei centri di ricerca di mezzo mondo, ancora giovane ha deciso di tornare in Ungheria per svilupparvi applicazioni utili al progresso sociale ed economico. In particolare, le ricerche condotte insieme a colleghi indiani e di altri paesi hanno consentito allo scienziato magiaro di brevettare e realizzare nuovi rivoluzionari sistemi di depurazione delle acque reflue civili e industriali, basati sui processi della cavitazione idrodinamica controllata che – anche grazie ai suoi lavori pionieristici – sono oggetto di ricerca e sviluppo anche in Italia. Col risultato che la depurazione delle acque dagli agenti e sostanze tossiche viene ora realizzata presso tre centri del paese centro-europeo a una piccola frazione dei precedenti costi energetici e per additivi chimici.
“Dopo una ricerca durata anni, è stato grazie all’impulso delle autorità ungheresi verso l’innovazione dall’interno, quasi autarchica, che siamo riusciti a procedere così rapidamente verso applicazioni utili alla società civile”, sostiene Csoka, che non fa mistero della propria ammirazione per il presidente Orban né dell’orgoglio per la propria nazione, emozionandosi in un momento di socialità per i ragazzi di Buda e di Pest della famosa canzone italiana sull’eroica rivolta del 1956.
Tra gli altri interventi, tutti di grande interesse, due hanno particolarmente spiccato.
Il primo, del sud-coreano Soon Moon Jeong, che ha illustrato le enormi potenzialità nella microelettronica, dai display alla segnaletica, di nuovi materiali compositi, un mix di sostanze inorganiche e organiche, in grado di emettere luce visibile in risposta a piccole stimolazioni meccaniche ed elettriche, le prime per esempio provocate dal vento. In pratica, come il vento può essere reso visibile (Scarica un video esplicativo).
Svizzera, Ungheria e Corea del Sud, quindi, tre nazioni ciascuna a suo modo sovrane e padrone del proprio destino, che si stanno inventando e costruendo un futuro con le proprie forze.
Un altro contributo del massimo interesse è poi venuto da un ricercatore italiano, anzi fiorentino, Marco Raugei, ora professore alla britannica Oxford Brookes University in Gran Bretagna, che ha illustrato i risultati di ampie ricerche sulla resa energetica dell’energia solare fotovoltaica. Con risultati incredibili: perfino nel poco soleggiato Regno Unito, il fotovoltaico batte nettamente il carbone sia come energia restituita rispetto a quella utilizzata, sia per l’energia sottratta complessivamente alle riserve. Secondo lo scienziato italo-britannico, la transizione all’energia solare è questione solo di volontà politica e di allocazione prioritaria degli investimenti nei sistemi di rete e di stoccaggio dell’energia.
Un messaggio, quest’ultimo, all’Italia che detiene ancora il primato per la massima generazione pro-capite di elettricità solare, ma che negli ultimi anni ha perso parte delle capacità progettuali necessarie a valorizzare questa straordinaria posizione.
Francesco Meneguzzo
Santa Flavia (Palermo), 12 set – “In Svizzera il trasferimento dell’innovazione dalla comunità scientifica alla società civile funziona perché ci conosciamo tutti, abbiamo frequentato le stesse università, crediamo tutti nel progresso del nostro paese”, così il grande chimico-fisico Philipp Rudolf Von Rohr, discendente da una famiglia svizzera da mille anni, presidente del centro di competenza elvetico per la ricerca energetica presso il prestigioso ETH di Zurigo.
Rudolf on Rohr è stato protagonista, aprendolo con una lezione plenaria di grande impatto, della quinta edizione della Sun New Energy Conference, SuNEC 2015, conclusasi ieri nella splendida cornice marittima di Santa Flavia, in provincia di Palermo, organizzata anche quest’anno dal chimico-fisico Mario Pagliaro, ricercatore del Cnr ben noto ai lettori di questo giornale e recentemente nominato presidente della AMG, la ex municipalizzata del gas e dell’energia del Comune di Palermo.
Lo scienziato svizzero ha dimostrato come con un mix di recupero di energia altrimenti dispersa e di energia solare anche le industrie più energivore come quelle farmaceutiche, metallurgiche e della carta sono in grado di risparmiare anche oltre il 30% di quella importante voce del costo di produzione, sottolineando la centralità dell’esperienza sul campo.
Straordinaria l’esperienza di ricerca e applicativa portata poi dal professor Levente Csoka dell’università dell’Ungheria occidentale a Sopron: dopo aver girato nei centri di ricerca di mezzo mondo, ancora giovane ha deciso di tornare in Ungheria per svilupparvi applicazioni utili al progresso sociale ed economico. In particolare, le ricerche condotte insieme a colleghi indiani e di altri paesi hanno consentito allo scienziato magiaro di brevettare e realizzare nuovi rivoluzionari sistemi di depurazione delle acque reflue civili e industriali, basati sui processi della cavitazione idrodinamica controllata che – anche grazie ai suoi lavori pionieristici – sono oggetto di ricerca e sviluppo anche in Italia. Col risultato che la depurazione delle acque dagli agenti e sostanze tossiche viene ora realizzata presso tre centri del paese centro-europeo a una piccola frazione dei precedenti costi energetici e per additivi chimici.
“Dopo una ricerca durata anni, è stato grazie all’impulso delle autorità ungheresi verso l’innovazione dall’interno, quasi autarchica, che siamo riusciti a procedere così rapidamente verso applicazioni utili alla società civile”, sostiene Csoka, che non fa mistero della propria ammirazione per il presidente Orban né dell’orgoglio per la propria nazione, emozionandosi in un momento di socialità per i ragazzi di Buda e di Pest della famosa canzone italiana sull’eroica rivolta del 1956.
Tra gli altri interventi, tutti di grande interesse, due hanno particolarmente spiccato.
Il primo, del sud-coreano Soon Moon Jeong, che ha illustrato le enormi potenzialità nella microelettronica, dai display alla segnaletica, di nuovi materiali compositi, un mix di sostanze inorganiche e organiche, in grado di emettere luce visibile in risposta a piccole stimolazioni meccaniche ed elettriche, le prime per esempio provocate dal vento. In pratica, come il vento può essere reso visibile (Scarica un video esplicativo).
Svizzera, Ungheria e Corea del Sud, quindi, tre nazioni ciascuna a suo modo sovrane e padrone del proprio destino, che si stanno inventando e costruendo un futuro con le proprie forze.
Un altro contributo del massimo interesse è poi venuto da un ricercatore italiano, anzi fiorentino, Marco Raugei, ora professore alla britannica Oxford Brookes University in Gran Bretagna, che ha illustrato i risultati di ampie ricerche sulla resa energetica dell’energia solare fotovoltaica. Con risultati incredibili: perfino nel poco soleggiato Regno Unito, il fotovoltaico batte nettamente il carbone sia come energia restituita rispetto a quella utilizzata, sia per l’energia sottratta complessivamente alle riserve. Secondo lo scienziato italo-britannico, la transizione all’energia solare è questione solo di volontà politica e di allocazione prioritaria degli investimenti nei sistemi di rete e di stoccaggio dell’energia.
Un messaggio, quest’ultimo, all’Italia che detiene ancora il primato per la massima generazione pro-capite di elettricità solare, ma che negli ultimi anni ha perso parte delle capacità progettuali necessarie a valorizzare questa straordinaria posizione.
Francesco Meneguzzo