Roma, 22 gen – I pm della Procura di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per Gianfranco Fini. L’accusa è di riciclaggio. Il pubblico ministero Barbara Sargenti intende procedere contro l’ex leader di An, nonché presidente della Camera, e contro altri membri della famiglia Tulliani: Elisabetta, compagna di Fini, insieme al padre Sergio e al fratello Giancarlo. Richiesto il processo anche per Francesco Corallo, il famigerato “re delle slot”.
Secondo i pm di Piazzale Clodio, Fini e la famiglia Tulliani avrebbero realizzato – con l’aiuto di Corallo e di attraverso due società off-shore – delle operazioni finanziarie e delle compravendite di natura illegale. Nell’occhio del ciclone c’è ovviamente l’ormai celebre appartamento di Montecarlo, che Giancarlo Tulliani, cognato di Fini, avrebbe acquistato e poi rivenduto sfruttando i buoni uffici di Francesco Corallo. Fini aveva spiegato agli inquirenti di essere all’oscuro della vicenda, definendosi peraltro un “coglione”.
Ma, a quanto pare, i pm non gli hanno creduto e hanno pertanto chiesto il rinvio a giudizio. Oltre a loro cinque, saranno coinvolti nel processo anche altre persone, tra cui spicca l’ex An e ora forzista Amedeo Laboccetta. Quest’ultimo e Corallo, assieme ad altro quattro inquisiti sono accusati di associazione a delinquere.
Federico Pagi
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IL personaggio Fini è l’emblema di Alleanza Nazionale, che era una truffa diretta da un truffatore. Appunto…
ma pecche gli artri politici so tutti santi, si so santi ma da spedi all’inferno.