Roma, 15 dic – Non si possono che esprimere ringraziamenti a Gianluca Vialli. Per tutto ciò che rappresenta come sportivo, ex calciatore e, diremmo, anche persona. Vialli ha annunciato proprio ieri di dover abbandonare il suo ruolo in Nazionale per affrontare al meglio la malattia contro cui combatte da anni. E noi non possiamo che essere con lui.
Grazie a Gianluca Vialli: per tutto
Non si parla di santi, eroi o madonne, quello sia chiaro. Però il calore della passione ci sta, e nel caso di Gianluca Vialli arde, inutile negarlo. Perché parliamo di uno sportivo unico nella storia italiana, prima ancora che un calciatore. Parliamo di un uomo di cui ovviamente non possiamo conoscere i dettagli privatissimi e spirituali ma che, nelle sue manifestazioni pubbliche, si è sempre comportato con signorilità e con senso del dovere. Lo ha fatto da calciatore, lo ha fatto da allenatore, da dirigente e da collaboratore. Anche le sue confessioni pubbliche riguardanti la sua sfera privata sono sempre genuine, dirette, ed è difficile leggervi ipocrisia o falsità di sorta. Vialli è semplicemente un uomo che, per usare le sue stesse parole, ha “paura di morire”, come qualunque uomo al suo posto.
Da sportivo ha mostrato un grande attaccamento per una maglia, quella azzurra, che lo ha visto protagonista solo a tratti da calciatore. Questo denota un superamento del classico “do ut des”, incarnato nella genuinità e nell’amore. Abbiamo vinto un Europeo nel 2021 anche grazie a questo. Dunque la gratitudine non è un sentimento retorico o da strappalacrime. Si tratta semplicemente di prendere atto di una vita sportiva straordinaria che ci ha regalato tanto, che non possiamo ignorare in quanto appassionati e tifosi.
In bocca al lupo
Vialli dichiara di interrompere il suo rapporto con la nazionale. “Spero in modo temporaneo”, dice il campione, per affrontare una fase della malattia che definisce “delicata”. Il presidente federale Gabriele Gravina punta sull’ottimismo: “È un protagonista assoluto della Nazionale italiana e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d’animo, all’Azzurro e all’affetto di tutta la famiglia federale sono convinto tornerà presto”. Noi tutti lo speriamo vivamente. Perché di quella notte di luglio del 2021 la figura di Vialli è quella che, forse, ci è rimasta più impressa. Forse più dei calciatori protagonisti di quel trionfo o dello stesso Ct Roberto Mancini. In bocca al lupo, Gianluca.
Stelio Fergola
1 commento
Altra patologia grave sulla quale gli “scienziati” non hanno nulla da dire?!
Mi unisco al “in bocca al lupo”.