Roma, 18 dic – Lo storico Ernst Nolte lo definiva “un passato che non passa”. Parliamo, ovviamente, dell’esperienza del nazionalsocialismo e della Seconda guerra mondiale, che in Germania e Austria è ancora al centro di tabù laceranti e anzi si ripropone con tanta più problematicità quanto più ci si allontana temporalmente dal ’45. È nel quadro di questa paranoia collettiva che dobbiamo inquadrare la mossa dell’università di Salisburgo, che ha appena deciso di ritirare il dottorato honoris causa conferito a Konrad Lorenz nel 1983 proprio a causa dell’impegno nazionalsocialista dello scienziato negli anni ’30.

La quale, del resto, ha “fatto paura” a molti democratici anche ben dopo il ’45 e per motivi che nulla avevano a che fare con il nazismo. I suoi studi sulla prevalenza dell’ereditarietà rispetto ai comportamenti acquisiti, sulla naturalità e la funzione positiva degli istinti innati di aggressività, territorialità e gerarchia hanno suscitato aspre polemiche, proprio per la loro capacità di rimettere in discussione molti dogmi egualitari: dalla pretesa bontà naturale dell’uomo alla sua infinita plasmabilità culturale. Non c’era bisogno, insomma, di qualche frase decontestualizzata sulle simpatie hitleriane di Lorenz, per inquietare i vigilantes della correttezza politica. Bastava il fatto di aver pensato, studiato e parlato con la propria testa, senza accodarsi alle mode intellettuali più convenienti. E forse la colpa che gli si vuol far scontare oggi è proprio questa.
Adriano Scianca
4 comments
Se si era in piena guerra, è chiaro che tutto ciò che di attività si svolgesse allora essendoci una dittatura nel mondo, tutto ciò che pensava, scriveva e svolgeva, per forza di cose dovevano essere fatte nell’imposizione nazifascista. Non si possono condannare gli intellettuali di allora perché chi non stava alle regole dittatoriali rischiava oltre il carcere la vita. Quindi non trovo sensato togliere il premio Nobel a Lorenz Konrad nel rispetto delle sue opere ed Memoria.
Non capisco Rosy cossu questo abbinamento nazifascismo, il nazional socialismo di Hitler non il Fascimo di Mussolini …se poi vuoi dire che L’Italia era alleata della Germania è un altra cosa
per quanto riguarda l obbligo di scrivere secondo gli ordini dobbiamo anche citare Ezra Pound ?
Per il resto condivido è assirdo nel 2015 ancora dopo 70 anni rupetere tutto come se fosse ieri …..prima andava bene ora siamo di nuovo all carica mediatica…. il vedo puzza di paura di verità he stanno uscendo fuori quindi rimarcare il passo è per chi comanda un segnale per intimorire chi ha studiato oltre la classica dottrina ……….
Scusate gli errori di battitura di cui sopra , non avevo riletto
grazie alla diffusione di internet stanno venendo fuori tante verità scomode e si capisce bene che il diavolo non era poi brutto come lo si è dipinto e inculcato nelle menti vergini degli studenti. quindi meglio tornare alla carica, svalutare completamente l’ideologia di destra e chiunque vi si sia accostato, perché è chiaro: i nazionalsocialisti erano il MALE ASSOLUTO, peggio di Lucifero e Saddam Hussein messi insieme, e non ne hanno fatto una che sia una di giusta… un po’ come gli islamici di adesso… i comunisti di ieri. e io allora aggiungo: ‘fanculo la libertà di stampa che plasma le menti secondo la volontà di chi è padrone della testata. dio merda e poi hanno l’indecenza di chiamarli fatti!