Roma, 20 nov – La Questura di Milano ieri pomeriggio ha comunicato ai coordinatori nazionali del Blocco Studentesco un divieto per lo svolgimento del corteo previsto il 30 novembre, proprio nel capoluogo lombardo. Stando a quanto comunicato dagli organizzatori, le ragioni sarebbero semplicemente legate alle tranquille “digestioni” dell’antifascismo milanese.
Milano vieta il corteo agli studenti nazionalisti
“Nonostante un larghissimo preavviso e un precedente corteo, in aprile a Verona svolto senza nessun tipo di incidenti da centinaia di giovani – comunica in una nota ufficiale il movimento – la Questura ha deciso di impedirci di manifestare per motivazioni che tengono conto solo della “possibile” tensione che potrebbero creare le realtà antifasciste. Questa sembra a tutti gli effetti una ritorsione dopo il corteo di CasaPound Italia a Bologna, che ha visto scatenarsi tutta l’isteria della sinistra nei confronti del nostro mondo”. Abbiamo recuperato i fascicoli con le motivazioni ufficiali della Questura e in effetti possiamo leggere: “L’iniziativa così come preavvisata da Blocco Studentesco è suscettibile di infiammare ulteriormente un clima di contrapposizione politica già di per sé particolarmente acceso con prevedibili risvolti negativi sulla gestione dell’ordine pubblico”. Il clima a cui si riferiscono però non è altro che un corteo antagonista il 7 dicembre contro il DDL sicurezza e – udite udite – le celebrazioni dell’80° anniversario della fondazione dell’ANPI. Milano sostanzialmente ammette di essere assoggettata ad una volontà a senso unico di sinistra, che non ammette contraltari e non lascia spazio nemmeno agli studenti. I quesiti sollevati nel comunicato del BS restano validi e in attesa di risposte: “Ci state forse dicendo che le forze dell’ordine e le città devono essere ostaggio degli antifascisti mentre le strade appannaggio esclusivo della sinistra? Ci volete far credere che la seconda città d’Italia non è in grado di gestire un normale novembre studentesco?” e continua lanciando un appello trasversale “Questo è un precedente davvero pericoloso e deve far drizzare le antenne a chiunque abbia a cuore la pluralità del dibattito politico in Italia“.
Le rivendicazioni del Blocco Studentesco
Nelle prescrizioni che relegano il Blocco Studentesco al solo sit-in in Piazzale Gorini, ai margini della città, non si leggono però motivazione realmente valide: oltre ai soliti richiami alla Scelba, sembra la solita imposizione della mafietta antifascista per evitare troppi disordini. I disordini però non li provoca il movimento giovanile di CasaPound, lo abbiamo visto a Torino e Bologna chi sono gli attori politici che provano maldestramente a fare i ribelli. Il Blocco Studentesco, nelle dichiarazioni che ha rilasciato fa sapere che sua intenzione era, ed è, fare “un corteo studentesco pacifico ma risoluto che rivendichi i diritti degli studenti a fronte di una scuola-azienda che non ci piace; di un clima economico che rende città come Roma e Milano le più costose in Europa per gli studenti universitari; di un sistema scolastico sempre più privatizzato e disumano” e aggiunge “Non ci sembrano ragioni irricevibili o fuori luogo ma legittime tanto quanto quelle degli altri. Vogliamo manifestare per una scuola sociale, identitaria e giovanile: anche la nostra generazione può contribuire con le sue idee al dibattito sul futuro dei giovani e non può semplicemente esserne esclusa d’imperio”. Fra tanti cortei studenteschi perchè proprio il loro no? Milano non è pronta a sostenere l’impatto di sacrosante rivendicazioni provenienti dalla destra radicale? “Non siamo disposti ad accettare la parte dei cattivi – conclude la nota – ma siamo pronti a fare scudo sui diritti che ci siamo conquistati con tanti anni di sindacalismo studentesco. A qualsiasi tentativo di buttarci fuori dall’agone politico risponderemo sempre con la forza tranquilla di un principio adamantino: non esistono città dove i nostri studenti non possono manifestare”. Cosa rimane ai giovani identitari se l’alternativa è solo tra “niente” e “disordini”?
La Redazione