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MotoGp: legittima difesa Rossi, penalizzato e pronto a tutto

by Lorenzo Cafarchio
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motogp-valentino-rossi-46-wallpaper-2015Sepang, 25 ott – Giro numero 7. Curva 14. Valentino Rossi e Marc Marquez lottano sul circuito malesiano di Sepang per il terzo gradino del podio. In testa Dani Pedrosa vola verso la vittoria inseguito da Jorge Lorenzo che tallona l’italiano nella classifica del campionato mondiale di MotoGp. Il triumvirato spagnolo contro il Dottore.

La gara è infuocata e da tre giri il 46 su Yamaha contro il 93 su Honda si stanno scambiando galanterie a 300 km/h, sorpassi e controsorpassi. Fino al momento topico: il campione di Tavullia va largo, il catalano si avvicina, i due si guardano, come in una dimensione parallela, sono uno contro l’altro. Marquez colpisce per due volte la carena di Rossi che non ci pensa troppo, alza la gamba e da gas al suo bolide. Il giovane iberico cade a terra. Si apre il pandemonio intorno al fatto.

Valentino Rossi, 36 primavere, sta lottando contro Jorge Lorenzo, 28 anni, per la conquista del suo decimo mondiale in diciannove stagioni disputate. La corona di re della classe regina nel corso dei mesi è diventata incandescente e l’italiano si è visto messo nel mirino del compagno di squadra che può contare sull’aiuto del pilota, targato Honda, vincitore degli ultimi due campionati. Rossi sente la pressione ed il fiato sul collo. Ha bisogno di nemici, anche fatti in casa Yamaha, e la sua carriera parla per lui. Prima Max Biaggi, poi Sete Gibernau ora il maiorchino con cui condivide il box. L’ossessione per il rivale, la quasi sacralità nella lotta con se stesso che si tramuta nell’altro, le stoccate in conferenza stampa e il fatto che i due piloti non si parlino più, già da un pezzo, fa parte della ritualità dottoresca.

Tra due settimane andrà in scena l’ultimo spettacolo a Valencia dove – dopo oltre un’ora dalla fine della sfida i direttori di gara hanno deciso la punizione da assegnare al nove volte campione del mondo – Rossi comincerà dal fondo della griglia di partenza e sulla patente si è visto decurtare tre punti per la manovra su Marquez. Sentenza ingiusta, l’agonismo casco in testa esiste e va rispettato. I due erano in lotta, l’ispanico ha sfidato, colpendolo ripetutamente, The Doctor che dal canto suo ha sì alzato la gamba sinistra, ma per tenere lontano il rivale: legittima difesa. Per difendere il suo essere primo in classifica, ora a +7 dal partner di team Lorenzo, e la volontà di essere ancora una volta sul tetto del pianeta. Spiace per gli amanti del fair play, ma con le carezze non si vince. Con buona pace del compagno-rivale che a fine gara ha detto: “Molte persone perderanno rispetto per lui: è uno degli sportivi più grandi della storia, ma credo che in tanti cambieranno idea”.

Valentino da Tavullia l’otto di novembre in casa degli avversari, nella penisola Iberica, dall’ultimo posto, si gioca tutto e sarà pronto a tutto. Perché Rossi c’è, Guido Meda docet, e quando è arrabbiato la fame di vittoria non gli passa mai.

Nel video, tratto dal canale ufficiale MotoGp su Youtube, il contatto tra il Dottore e Marquez

Lorenzo Cafarchio

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