Roma, 10 lug – Toni Kroos fa impazzire gli immigrazionisti di mezza Europa. E non di gioia. Le parole dell’ormai ex-calciatore tedesco hanno risuonato e rimbombato generando un cataclisma difficilmente ignorabile. Parole di preoccupazione, oltre che di critica, per un sistema, quello dell’immigrazione di massa, da lui stesso ritenuto fuori controllo.
Kroos, nuovo “amico” degli immigrazionisti
Quel brutto e cattivo “fascista” di Kroos decisamente non asseconda le visioni degli immigrazionisti, e non è neanche la prima volta che si rende protagonista di un’affermazione chiara e netta. In questo caso, ospite al podcast della rete Zdf denominato “Lanz & Precht”, il campione ha espresso le sue perplessità sulla Germania attuale, Paese dove, riferendosi alla sua famiglia, afferma che “ci piace molto stare” anche se “non è la Germania di qualche anno fa» ha spiegato”. Ora Kroos vive in Spagna, dove ha dichiarato di voler rimanere, affermando che i problemi nel secondo caso “potrebbero essere di meno” che in terra tedesca.
Qualche marchetta buonista – magari convinta, chi lo sa – c’è: “Sono felice che il nostro Paese possa accogliere le persone a braccia aperte”, poi però arriva l’affondo diretto perché “trovo che il fenomeno sia troppo poco controllato. Non tutti possono andare bene per noi e questo lo abbiamo sottovalutato, non riusciamo a distinguere chi va bene per noi e chi no. E questo ha diviso i tedeschi”.
Razionalità versus follia ideologica
L’immigrazionismo è un’ideologia che auspica l’arrivo di orde di immigrati sui territori europei e occidentali, sognandone l’integrazione e l’assimilazione, anche a discapito (sebbene quest’ultimo punto non sia dichiarato ufficialmente) dell’esistenza dei popoli europei. Magari è un’ideologia poco raffinata, non identificata da un pensiero filosofico allo stesso modo dei pensieri novecenteschi,. ma è assolutamente tale. Kroos, invero, ha dimostrato di ragionare rispetto a questa follia anche qualche anno fa. Uno dei cardini del pensiero immigrazionista è la denuncia del razzismo ad ogni costo. Così, nel 2018, Kroos criticò le parole di Mesut Ozil, iche aveva annunciato il ritiro a causa del razzismo esistente nella nazionale e in Bundeliga, denunciando una presunta discriminazione verso i giocatori di origine non tedesca. E lo fece in modo piuttosto diretto: “Nel calcio tedesco il razzismo non esiste”, disse.
Le accuse di fascismo sono dietro l’angolo, caro Toni. Probabilmente non è un caso che tu abbia parlato a fine carriera….
Alberto Celletti