Milano 6 sett – Ci mancava anche questa. Non bastavano la forsennata propaganda immigrazionista, l’endorsement pro Lgbt con tanto di calzini arcobaleno, l’aumento del biglietto dei mezzi pubblici, la crociata contro le auto di chi lavora e ogni genere di arrogante faziositĂ politica. Beppe Sala ora pretende pure di diventare nostro parente. “Non ho avuto figli, vorrei essere lo zio di tutti i giovani milanesi”, scrive su Instagram il sindaco, accompagnando così una foto con militanti dem alla Festa dell’UnitĂ di Milano Metropolitana.
Ecco, le battute verrebbero facili e anche un po’ grevi come una delle piĂą note esclamazioni alternative alla deprecabile bestemmia. Ne facciamo a meno limitandoci a sottolineare come, a scandalo Bibbiano ancora caldo, un amministratore del Pd potrebbe essere piĂą cauto e delicato evitando di imporsi a famiglie a lui estranee.
Sala il papĂ di tutti i milanesi
Torna in mente anche il dileggio cui fu sottoposto l’ex vicepremier e ministro dell’interno, Matteo Salvini, quando auspicò di essere considerato “il padre di 60 milioni di italiani”. In effetti un’esagerazione, che denunciava giĂ la perdita di qualche coordinata da parte del “capitano” leghista, ma mentre a lui nulla veniva perdonato, una scemenza come quella dello “zio” Beppe alla critica compiacente risulta perfino simpatica. Tutto normale.
Il palco della Festa dell’UnitĂ
Pretese parentali e facezie a parte, Sala dal palco della Festa dell’UnitĂ ha avuto modo di dire la sua anche sul nascente governo giallofucsia. Lui che non ha mai nascosto ambizioni politiche nazionali aspettando però, da vecchio volpone qual è, l’occasione giusta e sicura, dipinge in chiaroscuro la nuova compagine targata M5S-Pd-Leu, su cui si dice “fiducioso”. Poi ecco la prima perplessitĂ dal sapore localista: “Se mostriamo un governo troppo a trazione centro sud corriamo il rischio di suscitare simpatie leghiste. Niente in contrario se si enfatizzano gli aiuti a Roma, ma si aiuti anche chi sta tirando la carretta come Milano e il nord, non solo chi è piĂą in difficoltĂ “. Quindi la solita tirata sulla paritĂ di genere su cui evidentemente zoppica anche un’alleanza molto pendente a sinistra: “Solo sette donne? Non mi piace, non sono soddisfatto. Era il momento di dare un segno”. Sui nomi il sindaco torna a fare il veteroleghista rosso muovendo altre critiche: “sembra un po’ una squadra a trazione sud. Bene l’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese al Viminale, era il momento di un tecnico e non di un politico, positivo la De Micheli alle Infrastrutture, forse il Pd avrebbe dovuto pretendere il Lavoro facendo a meno della Difesa. Ma aspetto di vedere i nomi dei sottosegretari”.
“Vanno aboliti provvedimenti contro profughi”
Quanto alla sicurezza e all’immigrazione Sala afferma che “bisogna dare un segno. Vanno aboliti i provvedimenti targati Salvini. E sui profughi va coinvolta l’Ue e serve un’operazione veritĂ , quanti ne arrivano e quanti ne sono stati rimpatriati”. Il governo uscente per il primo cittadino milanese “ha fatto molte chiacchiere e ha distolto l’attenzione dai problemi veri”. E detto da un esperto in materia ci sarebbe da credergli, nell’attesa che lo “zio” faccia alla sua cittĂ il regalo piĂą bello: ritirarsi in una delle sue case di lusso. I nipotini ringrazierebbero.
Fabio Pasini
Ringraziamo gli DEI che non si sia riprodotto !!!!
Ma , qualcuno spieghi al fesso che ZIO è un termine mafioso !
Zu Binnu (Provenzano) p.es.
????
sti fessi di kattokom sono sempre piĂą ridicoli ….
Evitano termini fascisti … ed evocano Cosa Nostra !!!!!
E …. non ditelo in giro ma tra Nazi ZIO
si usa …
Zio Adolf
Zio Hermann
?????
Zio Sala Sieg Heil !!!
?????