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Teseo Tesei, un eroe geniale che sacrificò la propria vita per l'Italia

by La Redazione
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Roma, 14 ott – “Occorre che tutto il mondo sappia che ci sono degli italiani che si recano a Malta nel modo più temerario. Se affonderemo qualche nave o no poco importa; quel che conta è che si sia capaci di saltare in aria con il nostro apparecchio sotto gli occhi degli inglesi, avremo indicato ai nostri figli e alle future generazioni a prezzo di quali sacrifici si serva il proprio ideale e per quali vie si pervenga al successo… Ricorda che lo spirito non muore con la morte”. Queste furono le ultime parole pronunciate da Teseo Tesei, uno dei più grandi inventori, militari e operatori della X Mas, prima di cadere in combattimento nelle acque nemiche inglesi.
Teseo Tesei nacque a Marino di Campo (Isola d’Elba) il 3 gennaio 1909 da una famiglia dedita agli scambi commerciali con il Sudamerica. Ultimo di otto figli, proprio grazie alla professione del padre ebbe la possibilità di passare la giovinezza a Firenze, trascorrendo il solo periodo estivo nella cittadina elbana dove cominciò a familiarizzare con il mare.
Dopo aver frequentato il Liceo Ginnasio a Firenze, nel 1925 a soli sedici anni entrò nell’Accademia navale di Livorno, distinguendosi subito per l’enorme impegno dimostrato sul campo e i risultati scolastici eccellenti. Terminata l’Accademia nel 1929, l’anno successivo venne nominato Tenente. Nel 1933 conseguì a pieni voti la laurea presso la Scuola di Ingegneria Navale di Napoli, ottenendo di lì a breve il brevetto da palombaro presso la Scuola di Palombari a La Spezia. Il suo nome resta insito nella storia non solo per il coraggio dimostrato nella campagna di Spagna e nelle operazioni di recupero del sommergibile Iride in Libia, azioni che gli valsero la Medaglia d’Argento al Valore Militare, ma soprattutto per l’invenzione del siluro a corsa lenta, che permetterà all’Italia di conseguire importanti vittorie navali in tutto il Mediterraneo.
La sua intenzione era infatti quella di creare un’arma che consentisse a due operatori muniti di respiratori di pilotare un siluro navigando sott’acqua, in modo tale da potersi dirigere indisturbati sotto il bersaglio nemico per attaccarlo. Data la sua forma tozza, il siluro a corsa lenta venne ribattezzato anche ‘maiale’. Per questa idea geniale ricevette la Medaglia d’Oro di 1a Classe, medaglia che viene consegnata solitamente a coloro i quali progettano armamenti utili alla Marina. Ironia della sorte, sarà proprio in battaglia con il suo siluro che passerà a miglior vita. Nella notte fra il 25 e il 26 luglio del 1941 riuscì a inserirsi nella missione di forzatura della base navale inglese di Malta. Il compito suo e del compagno Pedretti era quello di far saltare le reti metalliche poste sul viadotto S.Elmo, per aprire l’accesso al Grand Harbour e permettere alle navi italiane di espugnare il porto.
Tuttavia la missione subì ritardi a causa di guasti tecnici che rischiarono di far saltare l’intera operazione. Pur di non comprometterne il buon esito, Tesei decise di far esplodere la sua carica, come un kamikaze, sacrificando perciò la propria vita ma distruggendo le linee nemiche inglesi. Per il suo estremo atto di onore fu insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria. Sarà inoltre lo stesso vicegovernatore di Malta, Edward Jackson, a lodare il gesto eroico di Teseo Tesei: “Nel luglio scorso gli italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto, impiegando MAS e “siluri umani” armati da ‘squadre suicide’. Questa impresa ha richiesto le più alte doti di coraggio personale”.
Franco Gottardi

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3 comments

Giancarlo 15 Ottobre 2018 - 9:33

Onore al Com. Teseo Tesei! Onore alla Xa.! Decima Comandante!

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Teseo Tesei, il kamikaze italiano che cavalcava il suo siluro sottomarino 19 Ottobre 2018 - 3:49

[…] “Nel luglio scorso gli italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto, impiegando MAS e “siluri umani” armati da ‘squadre suicide’. Questa impresa ha richiesto le più alte doti di coraggio personale”. Fonte Il primato nazionale […]

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