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Lettera aperta a Valentina Nappi

by Matteo Fais
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Roma, 10 feb – Solo un bugiardo potrebbe dire di non aver quantomeno sbirciato un suo film. La bellezza abbondante – o forse, sarebbe meglio dire curvy? – della Nappi ha un suo perché, se non si amano le donne scheletriche – o forse, sarebbe meglio dire skinny? La Valentina nazionale – pardon, lei è una cittadina del mondo e io ragiono ancora secondo una logica da Serena Grandi – però, devo dire la verità, in azione un poco mi rattrista. Di cazzi ne ha visti, ma mi pare che il grosso delle volte non se li sia goduti granché, a meno che io non abbia avuto solo donne malate che – per quanto mi sia inspiegabile come – si bagnavano durante un rapporto. Lei, stando almeno a quello che si vede, è secca come il terreno di scontro durante un film western. Insomma, i suoi gesti sono forse ben coordinati sul piano meccanico, ma a parte in un paio di casi, me lo fa venire su quanto la pubblicità del Mulino Bianco.

Trovo molto più divertente scorrere le sue dichiarazioni-opinioni. Mi risultano persino più disturbanti della lettura del Marchese De Sade. Quando dice per esempio che chi non può permettersi un figlio dovrebbe ricorrere all’aborto, provo brividi tremendi. In sostanza, non mi fiderei granché a lasciarmelo succhiare da lei, dopo simili sparate – si tratta palesemente di una ragazza che, quando pratica il boccaglio, “ci mette i denti” e non si sa con quale intento. A ogni modo, non la rinchiuderei in galera per simili affermazioni. A meno di non mettere dentro anche Monti e Fornero, le cui politiche sono in fondo le premesse e i pensieri della Nappi le conseguenze.

Mi è piaciuta, poi, quando ha proposto di installare maxischermi in tutte le grandi piazze europee per trasmettere film porno, così da farli vedere anche ai bambini di dieci anni. Secondo lei, questo sarebbe normale in una società laica. Purtroppo, per come la vedo io, non tarderemo ad arrivare anche a ciò. Dalla fine della Seconda Guerra mondiale, il mercato ha reso accettabile tutto ciò che un tempo era inconcepibile. Vuoi che, prima o poi, non si arrivi a rendere anche i bambini potenziali consumatori di uno dei più grandi business al mondo, come la pornografia? È francamente impensabile che ciò non accada. La Nappi, in tal senso, è funzionale al potere per spianare la strada.

Credo, comunque, che il vertice del suo pensiero l’abbia toccato quando dichiarò, in relazione al caso Weinstein, che, per porre fine ai soprusi, i favori femminili sarebbero dovuti essere più diffusi, disponibili per tutti, “a costo zero”. Il ragionamento si concludeva con questo incitamento: “Datela il più possibile, concedetevi ai loser, agli emarginati, ai neri che vendono fazzoletti ai semafori, agli ultimi”. Davvero una simpatica idea, tant’è che le avrei anche scritto, se solo rispondesse alle email, per dirle che in effetti io mi sento pienamente un loser. L’avrei fatto così, giusto per mettere alla prova la sua generosità. No, perché mi pare che lei non te la tiri dietro propriamente gratis. E dire che io sarei anche disposto, pur da loser, ad allungarle cinquanta euro. Di più no, perché altrimenti vado con una nigeriana che ne chiede venti. Del resto, il mondo che piace a Valentina è così: aperto alla concorrenza.

Matteo Fais

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3 comments

Bracco 10 Febbraio 2019 - 4:44

Caro autore sei un gran tirchio!Solo 50 euro??

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Robert Lee 10 Febbraio 2019 - 5:28

Clap clap clap. Da applausi

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Giulia s. 11 Febbraio 2019 - 9:37

Lettera a Valentina Nappi aperta. Ops!

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