Roma, 9 mag – Nicola Zingaretti è il segretario del Pd. La sigla del Partito Democratico che dai tempi del fugace e fallimentare periodo inaugurato da Walter Veltroni, avrebbe dovuto tracciare una nuova linea, strizzando l’occhio all’omonimo partito americano. Gli slogan stessi erano la versione italiana di quelli coniati da Obama. Poi Renzi sembrò andare oltre, puntando a sottrarre consensi nel cosiddetto alveo dei moderati, distanziandosi pian piano dal mondo della sinistra ex Pci.
Archiviato mestamente anche il periodo del già sindaco di Firenze, con il partito ai minimi storici in termini di voti e apprezzamento popolare, è nata l’era del governatore del Lazio. Un nuovo corso che in realtà non sembra dare chissà quali frutti, attenendoci almeno ai sondaggi elettorali. Ma è pur sempre un nuovo corso. E Nicola Zingaretti ha deciso di tornare alle origini. Non quelle del primo Pd obamiano, quelle più remote del Partito Comunista. Intendiamoci, non che adesso pensi di guadagnare voti cambiando nome e iniziando a sventolare le bandiere rosse, in casa dem si preferisce sempre il meno compromettente vessillo Ue.
Nuovi corsi e nostalgie sovietiche
Eppure le recenti dichiarazioni di Zingaretti, passate decisamente sottotraccia, per non dire ignorate dalla gran parte dei media, sono piuttosto emblematiche. “Se non ci fosse stata l’Unione sovietica non sarebbero state possibili le lotte dei partiti democratici e di sinistra”, ha detto il nuovo segretario del Pd in un’intervista a Gad Lerner. Un’intervista che tra l’altro chiude il libro di Zingaretti, Piazza grande, edito da Feltrinelli e uscito ieri nelle librerie.
Un’affermazione che forse non piacerà ai renziani, come sottolineato dal Corriere della Sera, ma che soprattutto rende bene l’idea di questo nuovo Partito Democratico. Secondo Zingaretti infatti l’Urss non è stata una tragedia che ha provocato milioni di morti e ridotto alla fame milioni di persone. L’Urss è stata addirittura fondamentale per “le lotte dei partiti democratici”. Cosa intende di preciso il governatore del Lazio? Magari la “democratica” censura a cui abbiamo assistito al Salone del Libro su spinta anche del suo partito?
Eugenio Palazzini
6 comments
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Zingaretti sà che lo zoccolo duro del pd sono quelli che ancora credono che il pd sia l’ex partito comunista di allora e che faccia gli interessi del popolo come, secondo loro, faceva il PCI che nella realta’ faceva gli interessi di Stalin e dei suoi sgherri.Secondo me cerca di tornare allo zoccolo duro per non sparire completamente e per non far emigrare altri voti verso il m5s.
[…] Nicola Zingaretti – in foto – è un maiale comunista tout court, gli piace l’URSS, cioè il Soviet, il Partito Unico – si vede – l’abolizione della proprietà privata per tutti i cittadini tranne i membri “del Partito” che sono i grandi parassiti di Stato, la censura, stampa stile Pravda, sì lo so, si vedeva, anche in Italia i comunisti italiani, quelli del PD hanno cercato di fare tutte queste cose, vedi salone del libro di Torino, vedi tentativi di espropriare gli Italiani dei loro diritti di proprietà – ad alcuni albergatori sotto il governo PD sono stati imposti i migranti contro il loro consenso – vedi il fatto che il loro elettorato classico siano i sono i cosiddetti parassiti di Stato, però adesso lo dice: mi piace l’URSS. Che schifo, però almeno ha gettato la maschera link. […]
[…] Nicola Zingaretti – in the picture – is a communist pig tout court, he likes the USSR, that is the Soviet, the One Party State – we could see it – the abolition of private property for all citizens except for the “Party” members who are the big state parasites – who do like the catholic cardinals who are filthy rich under the vow of poverty – censorship, Pravda-style press, yes I know, you could see it even before he said it so plainly, like an idiot for the rest, even in Italy the Italian communists, those of the PD party, extremely “anti-fascists” and Anti-Salvini tried to do all these things, see the Turin Book Fair, see the attempts to expropriate the Italians of their property rights – some hoteliers under the PD government have been imposed migrants in their hotel against their consent – see the fact that their classic electorate is the so-called State parasites – people who have overpaid jobs inside the state machine, like the Civil Servants – but now they say it: I like the USSR. That sucks, but at least he threw the mask link. […]
[…] Nicola Zingaretti – auf dem Bild – ist ein kommunistisches Schweinegericht, er mag die UdSSR, das heißt den Sowjet, den Einparteienstaat – wir konnten es sehen – die Abschaffung des Privateigentums für alle Bürger mit Ausnahme der “Parteimitglieder”, die Sind die großen staatlichen Parasiten – die wie die katholischen Kardinäle tun, die unter dem Gelübde der Armut dreckig reich sind – Zensur, Prawda-Presse, ja ich weiß, man konnte es schon sehen, bevor er es so deutlich sagte, wie ein Idiot für den Rest. Selbst in Italien versuchten die italienischen Kommunisten, diejenigen der PD-Partei, die extrem „Antifaschisten“ und Anti-Salvini sind, all diese Dinge zu tun, siehe die Turiner Buchmesse, siehe die Versuche, die Italiener von ihren Eigentumsrechten zu enteignen. Einige Hoteliers unter der PD-Regierung haben Migranten in ihrem Hotel gegen ihre Zustimmung gezwungen – sehen Sie die Tatsache, dass ihre klassische Wählerschaft die sogenannten Staatsparasiten sind – Menschen, die überbezahlte Jobs im Staatsapparat haben -, aber jetzt Sie sagen es: Ich mag die UdSSR. Das ist scheiße, aber zumindest hat er den Masken geworfen link. […]
[…] Nicola Zingaretti – sur la photo – est un cochon communiste, il aime l’URSS, c’est-à-dire le Soviet, l’État à parti unique – on pouvait le voir – l’abolition de la propriété privée pour tous les citoyens sauf pour les membres du «Parti» qui sont les gros parasites de l’État – qui font comment les cardinaux catholiques qui sont extrêmement riches sous le vœu de pauvreté – la censure, une presse à la Pravda, oui je sais, on pouvait le voir avant même qu’il ne l’ait dit si clairement, comme un idiot pour le reste, même en Italie, les communistes italiens, ceux du parti PD, extrêmement «anti-fascistes» et Anti-Salvini ont essayé de faire tout cela, voir la Foire du livre de Turin, voir les tentatives d’expropriation de leurs droits de propriété aux Italiens – certains hôteliers sous le gouvernement PD ont été forcés de prendre des migrants dans leur hôtel contre leur consentement – voir que leur électorat classique est ce que l’on appelle les parasites de l’État – des personnes qui ont des emplois surpayés dans l’appareil public, comme les fonctionnaires – mais maintenant ils le disent: j’aime l’URSS. Ça craint, mais au moins il jeta le masque link. […]