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Rimini, 21 ago – Notte di ferragosto, dopo una delle tante tradizionali feste sulle spiagge di Rimini, quella del bagno 110: intorno alle 5 una ventenne turista di Monza, persi i contatti con la propria comitiva, si imbatteva in un giovane di colore, che poi lei stessa descriverà alto e con le treccine e – particolare reso noto solo oggi – con marcato accento piemontese. Tutto pareva filare liscio, tanto che la ragazza gli prestava perfino la sua tessera sanitaria per comprare le sigarette, e forse acconsentiva anche a un primo approccio più intimo.
Al rifiuto, però, di andare oltre, l’uomo l’aggrediva portandola nella zona delle cabine e violentandola. Solo all’arrivo di alcune persone la ragazza trovava la forza per urlare, mettendo in fuga il delinquente che faceva perdere le proprie tracce.
Dopo alcuni giorni di serrate ricerche, condotte dalla squadra mobile della polizia di Rimini insieme ai colleghi di Monza, il delinquente veniva individuato alle prime ore di giovedì 20 agosto mentre dormiva tra le cabine, sempre nella stessa zona in cui si era consumato lo stupro. A incastrarlo, prima il suo forte accento piemontese, quindi il numero di cellulare della ragazza registrato sul suo telefonino, un elemento, quest’ultimo, che confermerebbe anche la prima fase “tranquilla” dell’incontro. Infine, il riconoscimento fotografico da parte della vittima.
Si tratta di Seck Massow, 27 anni, senegalese, immigrato regolare in Italia con permesso di soggiorno per motivi familiari, residente a Novara e senza occupazione, in compenso con precedenti per resistenza, ubriachezza e minaccia.
I numerosi episodi che negli ultimi tempi hanno visto immigrati senegalesi protagonisti di violenze sessuali, tra cui uno ancora a ferragosto a Pisa e – sollevando grande scalpore – quello terribile di cui è rimasta vittima di nuovo una ventenne sul treno locale Livorno-Pisa in luglio, demoliscono anche una leggenda cui probabilmente hanno contribuito nel tempo gli sfruttatori della manodopera senegalese – dalle fabbriche alla vendita di merce contraffatta – che voleva questa etnia per qualche ragione più mite e indefessa lavoratrice di molte altre.
Per tornare a Rimini, oltre allo stupro della ventenne monzese, si ricorderà che la stessa notte di ferragosto una 24enne riminese fu oggetto di pesantissime attenzioni, non richieste, da parte di un nord-africano, poi arrestato: si trattava in questo caso di un marocchino di 39 anni. Incredibilmente, pochi giorni dopo – nella prima mattina del 19 agosto – una turista tedesca 19enne è stata trovata in stato confusionale su una spiaggia della stessa località romagnola: reduce da una sbornia colossale, la ragazza non è stata in grado di ricordare quasi niente salvo di essere stata violentata, evento che le analisi al pronto soccorso hanno purtroppo confermato. Il caso è ancora aperto e si presenta particolarmente difficile per mancanza di indizi.
Francesco Meneguzzo
Rimini, 21 ago – Notte di ferragosto, dopo una delle tante tradizionali feste sulle spiagge di Rimini, quella del bagno 110: intorno alle 5 una ventenne turista di Monza, persi i contatti con la propria comitiva, si imbatteva in un giovane di colore, che poi lei stessa descriverà alto e con le treccine e – particolare reso noto solo oggi – con marcato accento piemontese. Tutto pareva filare liscio, tanto che la ragazza gli prestava perfino la sua tessera sanitaria per comprare le sigarette, e forse acconsentiva anche a un primo approccio più intimo.
Al rifiuto, però, di andare oltre, l’uomo l’aggrediva portandola nella zona delle cabine e violentandola. Solo all’arrivo di alcune persone la ragazza trovava la forza per urlare, mettendo in fuga il delinquente che faceva perdere le proprie tracce.
Dopo alcuni giorni di serrate ricerche, condotte dalla squadra mobile della polizia di Rimini insieme ai colleghi di Monza, il delinquente veniva individuato alle prime ore di giovedì 20 agosto mentre dormiva tra le cabine, sempre nella stessa zona in cui si era consumato lo stupro. A incastrarlo, prima il suo forte accento piemontese, quindi il numero di cellulare della ragazza registrato sul suo telefonino, un elemento, quest’ultimo, che confermerebbe anche la prima fase “tranquilla” dell’incontro. Infine, il riconoscimento fotografico da parte della vittima.
Si tratta di Seck Massow, 27 anni, senegalese, immigrato regolare in Italia con permesso di soggiorno per motivi familiari, residente a Novara e senza occupazione, in compenso con precedenti per resistenza, ubriachezza e minaccia.
I numerosi episodi che negli ultimi tempi hanno visto immigrati senegalesi protagonisti di violenze sessuali, tra cui uno ancora a ferragosto a Pisa e – sollevando grande scalpore – quello terribile di cui è rimasta vittima di nuovo una ventenne sul treno locale Livorno-Pisa in luglio, demoliscono anche una leggenda cui probabilmente hanno contribuito nel tempo gli sfruttatori della manodopera senegalese – dalle fabbriche alla vendita di merce contraffatta – che voleva questa etnia per qualche ragione più mite e indefessa lavoratrice di molte altre.
Per tornare a Rimini, oltre allo stupro della ventenne monzese, si ricorderà che la stessa notte di ferragosto una 24enne riminese fu oggetto di pesantissime attenzioni, non richieste, da parte di un nord-africano, poi arrestato: si trattava in questo caso di un marocchino di 39 anni. Incredibilmente, pochi giorni dopo – nella prima mattina del 19 agosto – una turista tedesca 19enne è stata trovata in stato confusionale su una spiaggia della stessa località romagnola: reduce da una sbornia colossale, la ragazza non è stata in grado di ricordare quasi niente salvo di essere stata violentata, evento che le analisi al pronto soccorso hanno purtroppo confermato. Il caso è ancora aperto e si presenta particolarmente difficile per mancanza di indizi.
Francesco Meneguzzo