Schio, 17 mag – Minacciare di prendere a bastonate due “fascisti” nel caso di specie Alex Cioni ed Elena Donazzan di Fratelli d’Italia non equivale ad istigare all’odio. Lo strano caso dei due pesi e due misure quando a parlare di violenza sono gli antifascisti.
“Cioni e Donazzan vanno presi a bastonate”
Correva l’anno 2020, quando il consigliere comunale della civica Prima Schio (e esponente di Fratelli d’Italia) Alex Cioni si è trovato costretti a recarsi dai carabinieri per sporgere querelea contro gli autori di un post su Facebook da lui stesso correttamente definito “delirante” pubblicato sulla pagina “Schio antifascista”. Qui, un simpatico utente antifascista commentò che lo stesso Cioni e l’assessore regionale Elena Donazzan, dovevano essere presi a bastonate, possibilmente quando si trovano da soli. Tale commento è poi sparito, ma la querela è restata.
“Immaginate se fosse stato attivista di destra”
Almeno, fino ad oggi: il Pm che si occupava del caso, infatti, ha deciso che può essere tranquillamente archiviata. La notizia di reato sarebbe addirittura infondata, secondo il magistrato. “Nonostante io sia consapevole che certe querele finiscono sorprendentemente in un nulla di fatto” commenta Cioni “mi domando se sarebbe finita nello stesso modo se le medesime minacce fossero state scritte da un attivista di destra”. “Evidentemente” si rammarica Cioni al Giornale di Vicenza “per i giudici esistono minacce di serie A e minacce di Serie B, ovvero alcune vanno prese in considerazione, altre cestinate in base a chi sono le vittime e chi sono gli aggressori”.
Ilaria Paoletti
2 comments
L’odio è come il colesterolo.
C’è quello cattivo e c’è quello buono.
ITALIA DELENDA EST.
……
quando la giustizia fa delle preferenze,
o non punisce severamente il crimine
(e in italia FA delle preferenze,si vede chiaramente….
e NON punisce per niente il crimine)
la giustizia NON ha più alcun valore.
di conseguenza sempre più cittadini seguono solo la loro convenienza,E IL PAESE INTERO se ne va a meretrici.