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Coronavirus, uno studio del 2015 metterebbe in dubbio l’origine naturale del morbo

by Ilaria Paoletti
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Coronavirus

Roma, 14 feb – Un documento datato novembre 2015, che si appoggia su una ricerca internazionale descritta in un articolo pubblicato su Nature Medicine, pone molti interrogativi sull’origine e lo scoppio dell’epidemia di coronavirus in Cina.

Pipistrelli e topi di laboratorio

In tale studio, infatti, si descrive la nascita di un nuovo virus dalla commistione di un coronavirus scoperto in una particolare specie di pipistrello cinese con un altro virus,  che causerebbe la Sars nei topi da laboratorio. Secondo quanto riporta The Business Insider, questa notizia scatenò numerose polemiche nella comunità scientifica tanto che la stessa rivista Nature dedicò pagine e pagine al dibattito.

Il timore degli esperti

Il dottor Simon Wain-Hobson, virologo presso l’Istituto Pasteur di Parigi, sosteneva che  “occorrerebbe chiedersi seriamente se le informazioni che possiamo ricavare da studi simili valgano il rischio che potenzialmente portano con sé: se ci fosse una fuga di quel virus, anche minima, nessuno potrebbe predirne la traiettoria“. Invece Richard Ebright, biologo molecolare ed esperto di biodifesa alla Rutgers University, in New Jersey dichiarava: “L’unico impatto concreto che otteniamo da questo lavoro è la creazione, in laboratorio, di un nuovo rischio non naturale“. E’ notizia recente che un senatore repubblicano dell’Arkansas, Tom Cotton ha richiesta che il governo Usa pretenda da quello cinese la certificazione della natura “non di bio-arma” del coronavirus.

Il laboratorio di Wuhan

Wuhan, epicentro del terremoto, di un laboratorio di massima sicurezza classificato P4, (unico del genere in Cina), sempre secondo un reportage di Nature risalente a febbraio 2017, vengono studiati “gli agenti patogeni più pericolosi al mondo”. La dottoressa Shi Zhengli, una delle ricercatrici che ha partecipato allo studio del virus tra pipistrelli e topi e un altro virologo cinese, Xing-Yi Ge, lavorano ancora lì.

Gli studiosi cinesi del progetto

Lo scorso 20 gennaio, sempre su Nature, la dottoressa Shi Zhengli è una dei firmatari di un articolo ove si conferma, in breve, la natura di mutazione da animale a umano del virus e la diretta connessione al pipistrello cinese. Senza voler entrare in ambiti complottistici, a Wuhan sarebbe stata inviata dal governo centrale guidato da Xi Jiping, il generale maggiore Chen Wei, ovveo ril massimo esperto nazionale di armi biochimiche per la difesa.  Il laboratorio P4 di Wuhan, gestito e circondato da personale militare, è ora il suo quartiere generale. Non ci sarebbero conferme o meno dal governo cinese, tuttavia, di questa informazione.

Ilaria Paoletti

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Sergio Pacillo 14 Febbraio 2020 - 4:41

È possibile.

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