Roma, 8 mar ā Per ironia della sorte ĆØ stata estradata proprio nella Giornata internazionale della donna, proprio lei, che figurava tra i 100 latitanti più pericolosi in campo internazionale per aver sfruttato e ridotto in schiavitù migliaia di donne: stiamo parlando della leader della mafia nigeriana Jeff Joy, 48anni e condannata in via definitiva a 13 anni per i reati di associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di persone, sfruttamento della prostituzione. Arrestata in Nigeria il 4 giugno 2022, ĆØ arrivata stamattina all’aeroporto di Ciampino.
Estradata la leader della mafia nigeriana Jeff Joy
La mafia nigeriana, organizzata secondo unaĀ struttura verticistica basata su rigide regole fatte di Ā«battesimiĀ» e riti di affiliazione dei membri, ĆØ considerata una delle organizzazioni criminali più potenti e pericolose al mondo, con ramificazioni a livello internazionale. Ā«Nel panorama delle mafie straniere operanti in territorio nazionaleĀ», si leggeva nella relazione del Dis del 2019, Ā«le più dinamiche e strutturate si confermano le formazioni nigeriane, attive in unāampia gamma di settori dellāillecito quali il narcotraffico, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di esseri umani, che vale anche ad assicurare presa ed influenza sulla diasporaĀ».
LāOrganizzazione internazionale delle migrazioni ritiene che Ā«circa lā80% delle migranti nigeriane arrivate via mare nel 2016 sia probabile vittima di tratta destinata allo sfruttamento sessuale in Italia o in altri paesi dellāUnione EuropeaĀ».
L’arrestoĀ
Dalle indagini svolte dal 2006 al 2007 dalla Squadra mobile di Ancona ĆØ emerso il ruolo di primo piano di Jeff Joy nel favorire l’ingresso in Italia, Olanda e Spagna di giovanissime connazionali che venivano ridotte in schiavitù e obbligate a prostituirsi con l’uso di violenze e minacce estese anche ai famigliari rimasti in Nigeria. Latitante dal 2010, la Ā«ladyĀ» della mafia nigeriana era finita in manette in Nigeria il 4 giugno 2022, grazie al lavoro dei servizi di intelligence locali in sinergia con i funzionari del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (SCIP).
Era stato possibile localizzare il nascondiglio della donna grazie alla collaborazione dall’Esperto per l’Immigrazione italiano in Nigeria. L’estradizione della donna ĆØ avvenuta grazie all’attivitĆ della magistratura inquirente nigeriana eĀ dell’ambasciatore italiano in Nigeria in collaborazione con il ministero della Giustizia italiano.
Cristina Gauri
3 comments
L’hanno mandata qua perchĆ© ĆØ l’unico Paese in cui può trovare dei giudici comprensivi, tolleranti, accoglienti, che posano metterla in libertĆ incondizionata nel pieno rispetto dei diritti umani. Del resto la mafia italo-nigeriana ĆØ diventata una istituzione. La stessa Meloni ha parlato di una donna al Quirinale presto, ma non ha specificato se negra o bianca.
“…tra i 100 latitanti più pericolosi…” i “latitanti” sono pericolosi in paesi come questa fogna , in certi paesi vanno ammazzati e finito il “pericolo”
[…] ā Un maxiblitz contro la mafia nigeriana a Torino ha portato allāarresto di 16 esponenti del gruppo criminale Eiye. Lāimponente operazione, che ha visto lāimpiego di più di 100 agenti, ha interessato, […]