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Medici e odontoiatri: tutto quello da sapere sulla proroga della scadenza crediti ECM 

by La Redazione
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È iniziato il triennio formativo 2020-2022 durante il quale medici e odontoiatri dovranno acquisire 150 crediti ECM attraverso la partecipazione a corsi di formazione, convegni o seminari necessari per verificare ed aggiornare le competenze fondamentali per svolgere correttamente la propria attività lavorativa mantenendo, quindi, l’abilitazione alla professione.

Nonostante l’inizio del nuovo triennio, la Commissione Nazionale ECM ha stabilito che per raggiungere l’obiettivo formativo del precedente triennio 2017-2019 si avrà un anno in più di tempo.

La Commissione ha infatti scelto di prorogare di un anno la scadenza, consentendo ai medici e agli odontoiatri che non hanno ancora raggiunto la soglia di 150 crediti formativi di mettersi in regola entro il 31 dicembre 2020. È questo l’ultimo giorno valido per raccogliere i crediti con i corsi ecm che serviranno a completare il triennio – ormai di fatto un quadriennio – 2017-2019.

I motivi della proroga del triennio 2017-2019

Ci si chiede quali siano i motivi che hanno spinto la Commissione Nazionale ECM a stabilire la proroga di un anno per il triennio che si sarebbe dovuto concludere a dicembre del 2019. A rendere necessaria la proroga è stata la Legge 3/2018, con la quale più di duecentomila lavoratori sono stati riconosciuti come professionisti sanitari.

Ciò ha creato non pochi problemi tecnici ed organizzativi al Co.Ge.A.P.S, ovvero il consorzio che si occupa di controllare e gestire le posizioni ECM dei professionisti sanitari. È risultato impossibile convalidare i crediti correttamente maturati dai professionisti ed effettuare la verifica di tutti i profili entro la scadenza fissata per il triennio.

Per questo motivo la Commissione Nazionale ECM ha deciso di dare un ulteriore anno per effettuare questa verifica. Intanto, in questi dodici mesi i medici e gli odontoiatri che non sono riusciti a maturare i 150 crediti formativi richiesti potranno mettersi in pari, raggiungendo la soglia entro il 31 dicembre 2020.

Nessuna riduzione per i professionisti non in regola

La proroga della scadenza del triennio 2017-2019 non è in realtà la prima proroga che viene approvata dalla Commissione Nazionale Ecm. Anche il precedente triennio (2014-2016) era stato prorogato: in quel caso addirittura era stata stabilita una proroga di tre anni.

Mentre per la proroga del triennio 2014-2016 erano state previste delle riduzioni per chi aveva conseguito un buon numero di crediti, per la proroga di quest’anno non sono previste riduzioni. I professionisti non in regola dovranno raggiungere necessariamente la soglia di 150 crediti formativi.

Chi è lontano dal traguardo non potrà dunque far altro che partecipare a più corsi e congressi nel corso di questi mesi, così da arrivare a fine anno avendo maturato tutti i crediti necessari per essere considerato in regola.

Triennio 2020-2022: cosa succede?

Nonostante la scadenza del triennio 2017-2019 sia stata prorogata al 31 dicembre 2020, il triennio 2020-2022 è già iniziato. Anche per questo triennio ai professionisti sanitari viene chiesto di maturare centocinquanta crediti formativi ed ovviamente chi non ha ancora raggiunto il saldo per i tre anni precedenti dovrà darsi preoccuparsi di concludere la formazione.

Il 2020 sarà dunque l’anno in cui medici e odontoiatri che devono ancora concludere il triennio 2017-2019 dovranno partecipare a più congressi ed impegnarsi di più per conseguire gli ecm online, altrimenti il rischio è di non riuscire a raggiungere i centocinquanta crediti a dicembre 2022.

Sanzioni per chi non raggiungerà la soglia

Il 31 dicembre 2020 si tireranno le somme e si verificheranno i profili dei professionisti che non sono riusciti a raggiungere la soglia richiesta. In questi dodici mesi ci sarà la possibilità per tutti per mettersi in regola con gli obiettivi formativi, chi non rispetterà questo compito potrà incorrere in sanzioni specifiche.

Ci sono quattro tipologie di sanzioni che potranno essere comminate ai professionisti: l’avvertimento (invito formale a mettersi in regola), la censura (dichiarazione formale di biasimo), la sospensione dall’attività professionale da 1 a 6 mesi ed infine la radiazione dall’Ordine.

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1 commento

Fabio Crociato 12 Febbraio 2020 - 7:25

Un sistema per far soldi, purtroppo talvolta anche per influire in modo non totalmente corretto, con risultati pratici…: mantenere responsabili i professionisti che responsabili sanno esserlo comunque! Gli altri se ne f…..o comunque.

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