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Università, torna la protesta sul caro affitti: l’incredibile latitanza della politica

by Andrea Grieco
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Caro affitti

Con il nuovo anno accademico di fatto già iniziato, il quale verrà ufficializzato, come di norma, il primo novembre, ritorna la problematica riguardante il caro affitti. Pochi alloggi e prezzi troppo alti, ecco la situazione che migliaia di studenti universitari devono affrontare, soprattutto nelle grandi città come Milano (la più cara per gli studenti), Bologna, Roma e Firenze, dove i prezzi degli affitti hanno raggiunto delle cifre esorbitanti. Oggi, quasi tre studenti su quattro non riescono a trovare una casa sostenibile economicamente.

La protesta sul caro affitti non ha avuto alcun effetto

La mobilitazione degli studenti era partita la scorsa primavera tra i tentativi, portati avanti dai partiti di opposizione, di cavalcare l’onda del malcontento sociale che serpeggia ormai da tempo tra gli studenti, e la solita destra paternalistica arroccata sulle barricate dell’astio e del rancore verso i giovani. Il risultato è stato il nulla cosmico mischiato a promesse disattese, con la sinistra buonista che ha abbandonato i venti di protesta appena questi hanno iniziato ad affievolirsi mentre il governo Meloni si è visto bene dal porgere l’orecchio alle sacrosante rivendicazioni degli studenti: nessun intervento o incentivi a studentati pubblicicalmierazione del tetto degli affitti e controllo del caro libri.

Una lotta per poter studiare e lavorare in Italia

Così come per la scuola, dove i costi per le famiglie hanno subito un’impennata vertiginosa a fronte di sempre maggiori tagli, privatizzazioni ed un capillare processo di aziendalizzazione, anche l’università risente della miopia e immobilismo della politica verso l’istruzione pubblica. Il diritto allo studio è diventato un lusso per pochi, e mentre si parla di importare manodopera dall’Africa attraverso l’immigrazione, nessuna misura viene introdotta per fare in modo che i giovani italiani possano studiare e lavorare nella loro Nazione. Non saranno certo le passerelle politiche a portare dei cambiamenti alle condizioni, ormai morenti, di scuole e università; solamente politiche strutturate ed interventi forti salveranno le nuove generazioni.

Andrea Grieco

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