Roma, 11 feb – “Non è solo musica, è ribellione, gioventù ed energia”. Così si presenta Tormenta, l’album di debutto dei Wild Alley al grande pubblico, e non potrebbe esserci descrizione più calzante.
Un progetto targato Rupe Tarpea
Sin dalla prima traccia questo progetto discografico, targato Rupe Tarpea, lascia un segno nel cuore e nel cervello. Ti sprona, ti dà carica, come dice la descrizione è energia sotto forma musicale. Gli Wild Alley non sono certi nuovi all’ambiente punk e non conforme del panorama italiano. Da diversi anni ormai infiammano i palchi e i ritrovi festosi di CasaPound Italia trasmettendo ai giovani l’ardore di un’Idea rivoluzionaria, di una vita passata nel segno della ribellione, di un credo che ancora scuote le anime belle della nostra nazione.
Tormenta, nome dell’album nonché del pub della seconda sede di CasaPound a Pordenone dove il gruppo è nato, dice già tutto quello che dobbiamo sapere su questi quattordici pezzi musicali. La Tormenta è ciò che spazza via ciò che è vecchio e stantio, è ciò che ridisegna il mondo che va a colpire e scuotere, e così vogliono agire queste canzoni insegnando alla gioventù italiana che una vita è possibile fuori da questa società sempre più amorfa e preda del grigiore. Possibile certo, purché ci si decida a fare una scelta che ti porti “spalla a spalla coi fratelli” come cantano loro, la scelta militante che canalizza l’energia di “voler cambiare il mondo”.
Tormenta, il suono dirompente dei Wild Alley
Veniamo però alla musica, al suono dirompente che caratterizza queste canzoni, che poi in un album è la prima cosa che salta all’occhio (o all’orecchio). Che la band non sia fatta di “novizi” del mondo musicale è ben capibile anche solo dalla qualità strumentale. La batteria è incalzante e segna un ritmo ben scandito per il basso e delle chitarre che regalano assoli che è impossibile non apprezzare, come quello in “Roma Eterna Tradizione”, canzone creata in collaborazione con gli Ultima Frontiera. L’altra collaborazione in questo album è targata Drittarcore.
Il risultato è un punk di qualità che ha sapore familiare di Oi, ma si rinnova in venature rockeggianti dando una ventata di freschezza a uno stile che è di casa tra la musica non conforme. La voce e il sound sono chiari, limpidi, perfettamente adatti l’una all’altro, in una melodia che trasmette innanzitutto il divertimento che la band mette nello scatenarsi con quegli strumenti.
Che altro dire? Tormenta è fuori su tutte le piattaforme digitali e acquistabile in CD, non vi resta che ascoltarlo per assaporare “Un canto libero nella notte della civiltà”.
Marco Volpetti