Ciò che più colpisce nell’ascolto delle intercettazioni è il tono dei dialoghi: non traspare il minimo accenno di vis polemica, un sussulto di orgoglio, un briciolo di dignità. Le segreterie dei sindacati confederati appaiono in questa inchiesta come un ulteriore strumento in mano alla famiglia Riva; attori di una tetra sceneggiata che li vede leoni davanti a microfoni e telecamere, agnelli al cospetto dei vertici aziendali e, infine, iene pronte a spolpare ciò che rimane della carcassa dei lavoratori. Indipendentemente dal prosieguo delle indagini e dalle battaglie legali, la condanna deve arrivare nelle piazze prima che nei tribunali. Occorre una presa di coscienza da parte degli operai, un taglio netto col passato per liberarsi da quel cordone ombelicale che tiene ancora unito il mondo del lavoro a questa tipologia di sindacato e bisogna farlo al più presto, prima che l’intera industria italiana venga smembrata e svenduta ad aziende estere.
Francesco Pezzuto