Roma, 6 nov – L’indiscrezione è comparsa ieri sulle pagine in rete del Corriere della Sera con articolo di Fabio Tamburini, nel quale viene riportata una circolare interna del ministero del Lavoro, datata 31 ottobre scorso, avente ad oggetto i fondi necessari al rifinanziamento della cassa integrazione straordinaria per le aziende destinate alla chiusura. Si tratta di una forma in parziale deroga al principio base della cassa integrazione ordinaria, importante in quanto garantisce una tutela reale dei redditi dei lavoratori, anche se la previsione è quella della cessazione dell’attività.
«Allo stato, non sono disponibili risorse finanziarie», così recita la circolare firmata da Giuseppe Sapio, dirigente nell’area politiche dei servizi per il lavoro. Si tratta di 50 milioni di euro stanziati dalla scorsa legge di stabilità ma già esauriti.
Il primo effetto della comunicazione è stato l’annullamento dei tavoli di trattativa previsti con le aziende interessante, rinviati a data da destinarsi. Il caso sembra, ad ogni modo, poter rientrare in quanto i tecnici hanno la possibilità di attingere ad altri fondi istituiti presso il ministero stesso. Un gioco di vasi comunicanti atto a mettere le necessarie pezze ma che offre, comunque, il quadro della situazione in cui versa l’architettura dello stato sociale italiano.
Filippo Burla