«Credo che l’Italia debba essere capace di investire sull’ agenda digitale, la banda larga. Dobbiamo smettere di parlarne e fare convegni e portarli avanti centralizzando gli investimenti», ha affermato il premier. Che ha poi parlato di Alcatel come di «un posto dove mantenere e magari per il futuro incrementare posti di lavoro».
Una presa di posizione alquanto curiosa, dato che l’oggetto del contendere -e da cui è partita l’odierna manifestazione- è la vertenza sindacale in atto con l’azienda, alle prese con un piano di ristrutturazione che coinvolge quasi 600 addetti. Per questi è prevista la messa in cassa integrazione straordinaria (fino a maggio) di 200 addetti, la riallocazione tramite cessione di ramo d’azienda di altri 250 e il licenziamento per i restanti.
Filippo Burla