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La Gran Bretagna cresce, nonostante la Brexit (ma non ditelo all’Ue)

by Filippo Burla
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le ragioni della BrexitLondra, 19 ago – Ricordate numeri più alte dell’1%, in qualsiasi campo? Dal 2009, a memoria, non se ne ha più notizia. Fosse per il Pil, investimenti, produzione industriale, inflazione anche. Niente di tutto questo. Succede, invece, che in Gran Bretagna dopo il referendum sulla Brexit non c’è stato l’abbandono dei migliori giocatori alla premier (Pogba e Ibrahimovic lo dimostrano su tutti), i tumori non sono aumentati e tutte le altre tragedie previste da sedicenti “esperti” non si sono verificate. Niente depressione, niente recessione a doppia cifra.

Com’è possibile? Vallo a dire agli inglesi, che dopo la consultazione hanno deciso, contravvenendo a tutte le stime catastrofiche, di comprare di più. Non si spiegherebbe altrimenti il dato delle vendite al dettaglio, che a luglio fanno segnare +1.4% rispetto al mese precedente, percentuale che diventa un superlativo +5.9% se comparato a luglio dello scorso anno. Dati che battono le attese, ferme rispettivamente a +0.2 e +4.2%. Abbastanza per convincere Moody’s a ribaltare le previsioni: niente recessione, secondo i tecnici dell’agenzia di rating il Regno Unito crescerà dell’1.5% quest’anno e dell’1.2% nel 2016. Uno sviluppo sostenuto, fra le altre cose, dall’indebolimento post-Brexit della sterlina, che ha attratto oltremanica turisti e non solo.

Certo, la Brexit per ora è solo l’esito di un referendum e ci vorranno almeno un paio d’anni (nell’ipotesi più rapida) perché Londra abbandoni l’Unione Europea, rinegoziando tutti i trattati in essere, sostituendoli con altri probabilmente identici ma senza la supervisione della Commissione e con la possibilità di rimaneggiarli – o anche infrangerli – in qualsiasi momento senza incorrere nelle noie delle procedure comunitarie. Attribuire all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue il merito dei recenti numeri-record non sembra dunque corretto, né da un punto di vista logico/economico né statistico. E però l’andazzo è proprio questo. Delle due, l’una: se l’Italia frena e si dà la colpa alla Brexit, allora non si può prescindere dall’accostamento se intanto dalle parti della regina crescono eccome.

Filippo Burla

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4 comments

Luca 19 Agosto 2016 - 11:08

Anglofilia paradossale, antieuropeismo miope: il RU cresce, e crescerà, meno delle stime ante brexit. Portarlo come esempio per spronare gli italiani a uscire dalla UE è davvero un esercizio di grande equilibrismo. E’ una realtà radicalmente diversa, anche e soprattutto nel retail, dove i tassi di crescita sono sempre stati più netti, storicamente, rispetto all’Italia, per numerosi fattori, su tutti la minor propensione al risparmio degli inglesi (o se volete la maggior parsimonia degli italiani), l’aggressività del marketing e dell’offerta di finanziamenti del RU (che purtroppo ora cominciamo a vedere anche qui), la presenza per le spese in beni di consumo rispetto all’investimento immobiliare (l’italiano, anche non molto abbiente, risparmia ferocemente per comprarsi una casa, un inglese se ne fotte della casa e spende nei negozi e soprattutto online). Non ne parlo per sentito dire, ho vissuto nel Regno Unito, ho lavorato nel Regno Unito, e ho lavorato per aziende con sedi in Italia e nel Regno Unito, con colleghi italiani e inglesi. Ognuno è libero di pensare come vuole, tanto i dati ormai si possono interpretare a piacere, ma pensare che il problema sia solo la UE è pericolosamente riduttivo (e a mio avviso pericoloso quando impedisce di tenere in considerazione i problemi strutturali di origine esclusivamente italiana che non verrebbero meno uscendo dalla UE). Mi auguro che l’ispirazione di fondo non sia la solita teoria del “svalutiamo e ci riprendiamo”.

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Il Duca Bianco 20 Agosto 2016 - 10:00

Assolutamente d’accordo. Sta perdendo tempo, loro sono convinti di ciò. La fede vince sempre sulla ragione.

“Mi auguro che l’ispirazione di fondo non sia la solita teoria del “svalutiamo e ci riprendiamo”.”
Invece è proprio cosi.

http://ilducabianco3.blogspot.com/2016/06/brexitvince-il-si.html

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Roberto 22 Agosto 2016 - 9:07

DONNE! È ARRIVATO L’ARROTINO!

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bertolini 22 Agosto 2016 - 6:00

E meno male che c’è l’ Europa che ci metterà a posto e risolverà tutti i nostri problemi….. Sono venuti a liberarci!!! Ma quanti in questo sito non lo vogliono capire!!! Ci portano onestà, ricchezza, rigore morale, democrazia (elezioni non truccate…)!!! ma che volete capire voi, populisti razzzzzisti, fasssscisti, nazzzzionalisti retrogradi. I sinistrati di turno ci Illuminano, con somma pazienza e saggezza scalfariana ancora una volta, e spiegano la Verità a noi incivili, ignoranti.
Voi, sinistrati presuntuosi accusate gli altri di essere fideisti!!! Proprio voi che avete fatto della vostra laida ideologia puzzolente una religione fanatica e ipocrita!!!
Mettetevelo in testa: non siete nessuno!!!!

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