Roma, 5 ago – La Cnn si erge ad apripista di un’assurdità: licenzia lavoratori non vaccinati. L’emittente americana ha infatti silurato tre dipendenti che sono entrati nel suo quartier generale a New York perché non erano immunizzati.
La Cnn licenzia così i non vaccinati
“La settimana scorsa siamo stati informati della presenza in sede di tre dipendenti non immunizzati. Tutti e tre sono stati sollevati dai loro incarichi”, scrive l’amministratore delegato della Cnn, Jeff Zucker, in un documento interno fatto circolare tra i dipendenti. “Lasciatemi essere chiaro. Abbiamo una politica della tolleranza zero su questo. Dovete essere vaccinati per entrare in ufficio. E dovete essere vaccinati per poter lavorare sul campo, con altri dipendenti, anche se non entrate in sede”, scrive ancora nel documento l’ad dell’emittente Usa.
Un precedente pericoloso
Il documento in questione, che probabilmente la Cnn non voleva rendere pubblico, è stato citato dal Los Angeles Times. Il problema adesso è l’evidente effetto domino che la decisione della Cnn può scatenare. Perché non si tratta di un qualunque media che impone un regolamento draconiano ai propri dipendenti. Parliamo al contrario di uno dei più importanti e seguiti canali al mondo, network noto per essere stato il primo canale all-news attivato. La possibilità dunque che altri media seguano “l’esempio” della Cnn non è affatto peregrina. Il precedente è insomma piuttosto pericoloso, visto che straccia la libertà di scelta tanto decantata proprio dalla stampa statunitense.
Oltretutto di fatto la Cnn non aveva sulla carta imposto l’obbligo di vaccinazione ai propri dipendenti. Era altresì previsto un ritorno in presenza negli uffici dell’emittente su base volontaria, con un terzo dei membri dello staff rientrati a lavoro. Tecnicamente la prova della vaccinazione effettuata era stata lasciata sulla parola, come precisato dallo stesso amministratore delegato Zucker. Questo però “potrebbe essere cambiato” nelle prossime settimane, fa sapere l’ad. Intanto tre lavoratori sono stati licenziati.
Eugenio Palazzini