Damasco, 16 set – Sono giorni che sui media internazionali viene ripresa la notizia, mai del tutto smentita e mai del tutto confermata, della presenza di personale militare russo sul fronte siriano.
Che i russi soggiornino in Siria si sa da sempre, non è un segreto infatti che lo storico rapporto tra la Siria e l’Unione Sovietics abbia portato in dote alla Russia contemporanea una base rifornimenti e riparazioni situata nel porto di Tartous, uno dei più grandi del paese arabo.
Ma da quando anche dal ministero della difesa russo era arrivata la conferma dell’invio di mezzi e consiglieri a sostegno della Siria di Assad si era scatenata una vera caccia allo scoop per scoprire se i soldati di Mosca fossero o meno impiegati sulla linea del fuoco.
Tra dichiarazioni rivelatesi infondate e foto vaghe da “avvistamento alieno” il premio per aver scovato, senza ombra di dubbio, il primo mezzo russo in azione sul fronte, va alla organizzazione europea denominata Fronte Europeo per la Siria.
Si tratta di un mezzo blindato della serie BTR, nella versione P-149BMR “Couch-B”, non in dotazione all’esercito siriano in movimento su una strada di Hama, nella Siria centrale.
Si scorge addirittura un soldato, seduto sopra la torretta frontale, di cui si scorge appena il viso.
Una prima traccia, questa, dell’impegno Russo contro le milizie Isis e in supporto alle legittime istituzioni siriane.
Tuttavia la “caccia al russo” in Siria rimane aperta: chi riuscirà ad immortalarne uno?
Alberto Palladino