Teheran, 27 feb – Ieri la guida suprema dell’Iran, ayatollah Khamenei, ha incontrato il presidente siriano Bashar Al Assad. L’ayatollah Khamenei ha illustrato come le ragioni della vittoria della Siria e la sconfitta degli Stati Uniti e dei suoi alleati regionali siano da ricercare nella determinazione e nella resistenza del presidente siriano e del suo popolo. Khamenei ha ribadito la vicinanza dell’Iran, fin dall’inizio della crisi siriana al fianco del governo e del popolo siriano riuscito nell’impresa di resistere all’attacco di una grande coalizione formata dagli Stati Uniti e i loro alleati ed uscirne vittorioso. La guida suprema ha affermato che “la vittoria in Siria ha causato la rabbia degli Stati Uniti, costringendoli a uno sforzo disperato”, come dimostra il tentativo di Washington di realizzare una zona cuscinetto in Siria.
L’errore degli Usa
Khamenei ha anche accennato alla volontà degli Usa di avere un presenza influente sul confine Iraq-Siria, iniziativa che va contro gli interessi dell’alleanza tra Damasco e Teheran. L’ayatollah ha fatto riferimento a un errore di calcolo che gli americani avrebbero commesso sullo scenario siriano, sottovalutando le capacità di coesione e di resistenza di un popolo che si è stretto attorno alla figura del legittimo presidente Assad. Khamenei ha anche auspicato un rafforzamento delle relazioni religiose tra le due nazioni, sottolineando l’importanza di mantenere lo spirito di resistenza e di rafforzare la stabilità della Siria e del suo governo. “Assad è diventato un eroe nel mondo arabo e grazie a lui la resistenza alle ingerenze straniere nella regione ha guadagnato più potere”, ha poi sottolineato la guida suprema iraniana.
La destabilizzazione sistematica del Medio Oriente
Khamenei ha poi denunciato la strategia di destabilizzazione che gli Stati Uniti stanno portando avanti in Medio Oriente, tentando di rinfocolare divisioni etniche-religiose ormai sopite. Fortunatamente la politica lungimirante di Assad ha neutralizzato molti di questi tentativi, tanto che ora molti gruppi etnici inizialmente in rotta con il governo siriano, tra cui i curdi, sono adesso in buoni rapporti con Damasco. Lo stesso Assad si è detto fiducioso nel prosieguo dell’alleanza tra Siria e Iran, cominciando dal rafforzare le relazioni economiche tra le due nazioni.
Hanieh Tarkian