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L'ambasciatore iraniano: "In Palestina l'unica strada รจ la resistenza"

by La Redazione
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ambasciatore_mozafariRoma, 13 lug – Dal 1979, in Iran e in altre parti del mondo islamico, l’ultimo venerdรฌ del mese sacro di Ramadan si scende in piazza per ricordare l’occupazione israeliana della Palestina. รˆ la giornata di al-Quds (che รจ il nome arabo di Gerusalemme), che quest’anno ha visto scendere in strada anche il presidente Hassan Rohani.
Secondo Press Tv sono state organizzate manifestazioni in 770 zone dellโ€™Iran ed ha preso la parola anche il segretario generale del movimento sciita libanese Hezbollah, storico alleato dellโ€™Iran, Hassan Nasrallah.
La giornata di al-Quds รจ stata creata dal leader della rivoluzione islamica iraniana, Ruhollah Khomeini, e da allora viene osservata ogni anno. Anche l’ambasciata dell’Iran in Italia ha osservato la ricorrenza. โ€œMentre il regime israeliano insiste nel mistificare la realtร  storica, rendere normalmente accettabili occupazione e aggressione, distrarre l’opinione pubblica dalla causa palestinese e dalla questione di Al-Quds, seminare orrore e disperazione, contrastare le forme di resistenza, fomentare le divisioni tra i paesi della regione e i popoli mussulmani โ€“ ha spiegato l’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran a Roma, Jahanbakhsh Mozaffari โ€“ celebrare la Giornata di Quds rappresenta il punto di collegamento dellโ€™unitร  della Umma islamica e di tutti gli uomini liberi del mondo, nella difesa della causa palestinese a protezione della nobile Quds e del contrasto allโ€™occupazione del regime sionistaโ€.
Secondo Mozaffari, โ€œil regime sionista persegue lโ€™obiettivo di cambiare la composizione demografica di Gerusalemme attraverso la distruzione delle abitazioni dei palestinese e la costruzione di nuovi insediamenti. Le azioni espansionistiche di questo regime mirano ad ostacolare il ritorno dei palestinesi e a controllare tutti i territori di quella terra, confermando ancora una volta gli intenti razzisti e lโ€™assoluta indifferenza verso i diritti inalienabili di quel popolo martoriato. La continuazione dellโ€™assedio ingiusto della Striscia di Gaza da una parte e la negligenza della comunitร  internazionale nel cercare di interromperne lโ€™ingiusto assedio, unitamente al mancato tentativo di ricostruire quanto distrutto dalla guerra e di assistere le popolazioni di quellโ€™area dallโ€™altra, ha complicato ulteriormente la situazioneโ€.
Secondo il diplomatico, la soluzione alla questione palestinese deve necessariamente risolvere il nodo centrale del problema: โ€œL’occupazione del territorio palestinese e il disprezzo del regime israeliano per le norme e gli impegni internazionali. La lunga serie di insuccessi dei negoziato tra le parti, lโ€™inadempienza del regime israeliano verso qualsiasi obbligo o accordo e i risultati ottenuti dalla resistenza nellโ€™ultimo decennio hanno provato che lโ€™unica strada percorribile รจ quella della resistenza. La soluzione alla questione palestinese passa per la via della resistenza basata sulle capacitร  intrinseche del popolo palestinese fino alla fine dellโ€™occupazione, al ritorno alla terra di appartenenza, alla conquista del diritto allโ€™autodeterminazione e alla costituzione del governo dellโ€™Unitร  palestinese con capitale a Qudsโ€.

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