New York, 11 mar – Il Chrysler Building è per eccellenza il grattacielo icona della città di New York. E non solo: è un capolavoro dello stile art déco. E adesso è stato letteralmente “svenduto” ad una cifra sei volte inferiore a quella dell’ultimo acquirente.
L’avventurosa storia del Chrysler Building
Costruito nel 1930 per ospitare la sede della Chrysler (la casa automobilistica) è alto 319 metri: è stato il grattacielo più alto del mondo fra il 1929 e il 1931, fino alla costruzione dell’Empire State Building. Durante la costruzione a contendergli il primato di edificio più alto del mondo c’erano il progetto del General Electric Building: in segreto, L’architetto Van Alen aveva preparato una astuta trovata. Ottenne il permesso di costruire la guglia in acciaio inossidabile. Fu montata all’interno dell’edificio così da non essere vista e fu eretta in meno di due ore in cima, superando così last minute ogni edificio della città.
La “svendita” al gruppo RFR Holding
La fine che però questa fantastica storia sta per avere non è delle migliori: per quanto immensamente bello e ricco di valore storico l’edificio sta per esser letteralmente svenduto per la cifra di per soli 150 milioni di dollari. E se la cifra vi appare esorbitante, basti prendere in considerazione che equivale appena ad un sesto della somma per cui, solo nel 2008, era stato acquistato dal fondo di investimento Muabadala di Abu Dhabi: quindi era stato acquisito per la gigantesca cifra di 800 milioni di dollari. Il canto del cigno dello spettacolare Chrysler Building lascia grosse perplessità anche rispetto a tutto il mercato immobiliare della città di New York che, spesso, fa da contraltare di tutto l’andazzo del “mattone” negli Stati Uniti. Se una buona notizia c’è, è che ad acquisire lo straordinario monumento è stata una società con sede proprio a Manhattan, riconsegnato quindi in “mani” americane. La società acquirente è la RFR Holding: al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione relativa a piani di rilancio dell’edificio che figura dal 1976 nel National Historic Landmark Program come monumento nazionale.
Ilaria Paoletti