Home » Non è un paese per Kyenge/3: Australia

Non è un paese per Kyenge/3: Australia

by Michael Mocci
0 commento

australia2Canberra 9 ott – L’Australia è uno dei pochi paesi al mondo a non aver risentito della crisi economica: nel 2012 il Pil è cresciuto del 3,6% e la disoccupazione è al 5,6%. Fino a 40 anni fa il governo australiano cercava di attirare manodopera proveniente da altri continenti fornendo addirittura il biglietto di viaggio. Oggi il trend è cambiato: il benessere, la possibilità di imparare l’inglese e l’esotismo che anima molti giovani, hanno reso l’Australia una terra “invasa” da immigrati in cerca di un posto di lavoro. Agli australiani non è piaciuto granché questo fenomeno, quindi lo scorso luglio, il governo, presieduto da Tony Abbott, ha varato una rigidissima legge sull’immigrazione.

Entrare in Australia senza visto è impossibile. “If you travel to Australia by boat with no visa, you will not be settled here. You will be sent to Papua New Guinea or Nauru for processing.”- si legge nel sito ufficiale del governo australiano. Non c’è bisogno di tradurre. Anche essere “immigrati regolari” non è semplice. Ci sono tre tipi di visto: il visto per vacanza-lavoro, valido solo per gli under 30, dura un anno, costa 300 euro e obbliga a lavorare almeno tre mesi in una farm; il visto indipendente, che costa 2.500 euro e viene rilasciato solo se si ha già un contratto di lavoro; il visto della skilled occupation list, può arrivare a costare 10.000 euro, viene rilasciato solo a chi fa parte di determinate categorie: ingegneri, chimici, medici, dentisti.

Molti giovani, terminato il visto vacanza-lavoro, tornano ai loro paesi d’origine. Ma chi resta? Come si fa a diventare un cittadino australiano? Anche in questo caso il percorso è duro. Innanzitutto il governo, sottolinea, sempre nel suo sito ufficiale, che la cittadinanza “is a privilege”, e fa di tutto per far maturare nell’immigrato la consapevolezza della portata dell’affermazione “io sono australiano”. Come a dire: “sei sicuro di questo passo?”. Dopo aver maturato questa consapevolezza, se si è sposati con una donna australiana oppure si è vissuto 5 anni in Australia senza commettere reati, si può sostenere un test. Superato il test si può prestare giuramento come cittadino australiano.
In Australia, dove non hanno la Kyenge e la Boldrini come ministri, la cittadinanza è ritenuta un valore importante e nessuno penserebbe mai di svenderla a buon mercato come un libro usato.

Michael Mocci

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati