Washington, 21 feb – L’antipatia – tutta ricambiata – di Donald Trump per il dorato mondo di Hollywood non è mai stata fatta oggetto di mistero. Così come è noto che lo sport preferito di attori, registi, sceneggiatori da ormai quattro anni sia il tiro al bersaglio nei confronti del tycoon, accusato a vario titolo di nazismo, suprematismo bianco, genocidio, xenofobia.
Un ping pong mediatico che ha visto le ultime battute a margine di un convegno a Colorado Springs, dove il presidente degli Stati Uniti ha contestato l’Academy per l’Oscar al miglior film, andato quest’anno al sudcoreano Parasite: “Quanto ha fatto male l’Academy Awards quest’anno…”, ha commentato The Donald. “Abbiamo avuto tanti problemi con la Corea del Sud per il commercio, e loro l’hanno premiata con il miglior film dell’anno.. È stato giusto? Non lo so..”, si è così chiesto il tycoon: “Che diavolo! Era il miglior film straniero, ma che vuol dire il miglior film, non era mai successo… c’erano tanti grandi film”, ha proseguito. E aggiunge, auspicando un nostalgico ritorno al passato: “È tempo di tornare ai classici dell’epoca d’oro di Hollywood. Possiamo tornare per favore a Via col Vento?”.
Le sferzate di Trump non hanno risparmiato nemmeno Brad Pitt, che proprio non era riuscito a nascondere la delusione riguardo al mancato impeachment del suo presidente: “È un piccolo saputello!”, ha affermato con disprezzo.
Neon, la società che ha prodotto il film sudcoreano Parasite di Bong Joon Ho, su Twitter ha replicato con ironia alle critiche di Donald Trump. ”È comprensibile che Trump non comprenda i sottotitoli del film, non sa leggere”. A seguire l’hastag #Bong2020. In casa dem il tifo è tutto per i produttori del film coreano: “Il film Parasite è un film straniero su come gli ultraricchi siano ignari dei sacrifici della classe lavoratrice, e richiede due ore di lettura dei sottotitoli. Ecco perché Trump lo odia!”.
Cristina Gauri
2 comments
Gli attori e i cantanti sono tutti “di sinistra” perchè solo quella gli permette di fare quel che cazzo vogliono e imbambolare torme di deficienti ai quali vendono “sogni”…
quella cazzata di via col vento.