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“Vacanze? C’eri già sotto le elezioni”: clamorosa bordata della Le Pen a Philippot

by Giorgio Nigra
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Roma, 11 lug – Tensione alle stelle, nel Front national. Lo score deludente – almeno rispetto alle aspettative – alle ultime presidenziali ha lasciato degli strascichi che stanno conducendo il partito a una resa dei conti generale. L’imputato principale è Florian Philippot, il numero due del partito, ritenuto da più parti responsabile di aver imposto una linea economica troppo hard e preparata sommariamente. Allo stesso tempo, sempre su suggerimento di Philippot, il Fn avrebbe tralasciato la linea anti-immigrazione, identitaria e securitaria, che avrebbe portato ben più consensi. Gay dichiarato, sarebbe anche stato tra i più oltranzisti rispetto al vecchio Front national e al suo fondatore, Jean-Marie Le Pen. Fino a qualche settimana fa, Philippot era considerato legato a Marine in modo indissolubile. Ora, però, l’aria sta cambiando.

Nei giorni scorsi, l’Afp ha rilanciato una frase che sarebbe stata pronunciata in privato dall’esponente frontista: “Aspetto che Marine ritorni in sé, ha bisogno di vacanze. Che cos’è questa storia che intenderebbe privarsi della sua ala più moderna?”. Una affermazione a cui la leader del partito ha risposto in maniera caustica, dichiarando al JDD: “Di sicuro lui non ha bisogno di andare in vacanza, ci stava già durante la campagna delle legislative”. Galeotta fu la posizione sull’euro: l’uscita dalla moneta unica è stata un cavallo di battaglia del partito alle ultime elezioni, ma Marine non è stata capace di rassicurare gli elettori circa il fatto che tale opzione fosse realmente praticabile in maniera indolore. Per Philippot, tuttavia, si tratta di un tema non negoziabile. Nelle ultime settimane, invece, Marine l’ha più volte rimesso in discussione. Un ridimensionamento (o una epurazione) di Philippot potrebbero riportare in gioco anche Marion Le Pen, il cui abbandono della politica sarebbe derivato anche dalla mancanza di fiducia nei confronti del numero 2 del partito.

C’è tuttavia da sperare che, a fronte di alcuni innegabili vantaggi che deriverebbero dall’allontanamento di Philippot, non si finisca per gettare il bambino con l’acqua sporca: i tentativi di radicarsi nelle categorie, per esempio, o la stessa linea radicalmente anti-globalista, a prescindere dalla singola questione dell’euro, erano in parte legati all’influenza di Florian. Sarebbe auspicabile che ora il Front national non si metta in testa di tornare al liberismo sfrenato degli anni ’80 e a una dimensione puramente elettoralistica. Comunque vada, per Marine Le Pen la strada sembra in salita.

Giorgio Nigra

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