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Dalla dinastia cinese T’ang all’epoca moderna: le origini delle carte da gioco

by La Redazione
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close up photo of playing cards

Non c’è alcun dubbio che le carte da gioco siano uno degli intrattenimenti più diffusi in assoluto, dato che sono presenti nella maggior parte delle culture. Ogni Paese ha i suoi giochi tradizionali che a volte non superano i confini regionali, ma ve ne sono diversi altri che sono diffusi un po’ in tutto il mondo.

Peraltro, le carte da gioco non vengono utilizzate soltanto per fini ricreativi, ma anche per altri scopi; si pensi, tanto per fare alcuni tra gli esempi più noti, alla cartomanzia, ai tarocchi o all’utilizzo che ne fanno i prestigiatori.

Anche se non esattamente nota, la loro origine è sicuramente antichissima e nel corso dei secoli si sono avute molte evoluzioni al riguardo: dalle prime testimonianze durante la dinastia cinese T’ang fino ad arrivare alle moderne piattaforme di poker online nelle sue numerose varianti.

Carte da gioco: origini cinesi?

Come accennato, le origini delle carte da gioco non sono note con esattezza. Vi sono però riferimenti documentati ad antichi mazzi di carte conosciuti come “carte da domino” risalenti alla dinastia T’Ang (618-907 d.C.) e dipinte a mano sulla carta o sulla pergamena.

Con il passare dei secoli, durante la dinastia Ming (ovvero nel periodo che va dal 1368 al 1644 d.C.), la loro popolarità crebbe notevolmente. Alcune raffiguravano personaggi tratti da romanzi popolari, mentre altre avevano “semi” che si ispiravano alla moneta cinese dell’epoca.

La diffusione in Medio Oriente

Si ipotizza che dalla Cina le carte si siano poi diffuse in Medio Oriente. Secondo alcune fonti giunsero in Egitto intorno al XII sec. e sembra che durante la dinastia dei Mamelucchi (XIII-XVI sec.) si sia affermato il modello a quattro semi: bastoni, coppe, denari e bastoni.

Nel Sultanato Mamelucco d’Egitto si diffusero i mazzi da 52 carte (13 carte per ognuno dei quattro semi; le figure erano tre, tutte maschili: Re, Luogotenente e Secondo Luogotenente).

Erano carte molto raffinate, che presentavano calligrafie e disegni geometrici e nel Serraglio di Topkapi, un complesso palaziale di Istanbul, è conservato un mazzo di carte risalente al XV sec.

Dall’Egitto all’Europa

Vi sono varie ipotesi su come le carte da gioco siano arrivate nel continente europeo. Secondo molti autori sono arrivate nel XIV sec. forse introdotte dai soldati che tornavano dalle Crociate.

Sembra che i primi Paesi in cui si diffusero siano stati l’Italia e la Spagna, peraltro due nazioni in cui ancora si usano i quattro semi tradizionali. C’è stata poi la graduale diffusione in tutto il continente europeo.

Si deve però precisare che a differenza di oggi, all’epoca le carte non erano un gioco diffusissimo poiché erano molto costose; erano quindi accessibili soltanto ai più abbienti e ai nobili. Le cose sarebbero poi cambiate con l’avvento della stampa.

In epoca medievale cominciarono a diffondersi anche altri utilizzi delle carte da gioco; queste infatti non avevano più solo fini ludici, ma erano anche uno strumento per la pratica della cartomanzia (i Tarocchi).

L’epoca moderna

Si è poi arrivati all’epoca moderna e con l’avvento di quella che definiamo “era digitale”, oltre ai tradizionali giochi da tavolo, sono arrivate anche le piattaforme online.

Per quanto riguarda i mazzi di carte, ne esistono varie tipologie, ma quello più noto in assoluto è il mazzo francese da 52 carte, con i suoi quattro semi – ovvero cuori, fiori, quadri e picche – e i due colori (rosso e nero). Nel nostro Paese è diffuso anche il mazzo da 40 carte con il quale si giocano alcuni dei giochi di carte più popolari come briscola, scopa e tressette.

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