Sin dagli albori del networking, i media converter si sono rivelati indispensabili per superare i problemi di interconnessione delle reti. Si tratta, infatti, di dispositivi di rete in grado di collegare due supporti differenti (ad esempio il rame e la fibra) che si trovano a una certa distanza dallo switch in modo da poter migliorare la qualità e la velocità della connessione.
Acquistando quindi un prodotto di qualità, come ad esempio il Moxa Fiber Optic Converter, è possibile superare le limitazioni di distanza delle porte in rame, estendendo efficacemente la portata della connessione.
Cosa sono i convertitori a fibra ottica?
Un convertitore da rame a fibra rappresenta una soluzione chiave nell’ambito delle reti, poiché consente di collegare una porta in rame di uno switch Ethernet alla fibra ottica che connette un dispositivo in una posizione remota.
I Fiber Media Converter prevedono due porte: una è dedicata all’Ethernet in fibra, mentre l’altra all’Ethernet in rame. Essi permettono di integrare reti con diverse tipologie di cavi e supporti di trasmissione, consentendo una transizione fluida tra le connessioni in fibra ottica e quelle tradizionali in rame.
Dove utilizzare i convertitori a fibra ottica?
Come già spiegato, i convertitori seriali a fibra ottica rivestono un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e l’affidabilità delle trasmissioni dati. Tali dispositivi, infatti consentono di trasferire i dati su fibra, proteggendoli così da interferenze elettriche e onde radio.
Questa caratteristica li rende particolarmente versatili e adatti a svariati contesti, soprattutto in ambienti industriali che ospitano molteplici dispositivi elettronici o soggetti a improvvisi picchi di tensione. In tali ambienti, dove le interferenze potrebbero compromettere la trasmissione dati, i convertitori seriali fungono da soluzione affidabile, garantendo che le informazioni vengano trasmesse senza perdite o distorsioni.
Tipi di convertitori seriali
Sul mercato, diversamente da come si potrebbe pensare, esistono vari tipi di convertitori seriali.Una delle differenze più rilevanti è tra i modelli managed e quelli unmanaged, ovvero, tra convertitori non gestiti e gestiti.
Senza scendere troppo nel dettaglio, i modelli gestiti sono molto performanti, poiché permettono di monitorare la rete, individuare in modo rapido eventuali malfunzionamenti e accedere alla gestione da remoto dei dispositivi. Ancora, i convertitori seriali gestiti permettono di controllare sia la larghezza di banda che lo scambio dei dati, il che li rende molto affidabili per garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Per quanto concerne i convertitori non gestiti, invece, sono sicuramente meno, tuttavia, sono utili solo in quegli ambienti che necessitano di una gestione semplificata, ad esempio uffici o aziende di piccole dimensioni. Pertanto, se si ha intenzione di acquistare un convertitore seriale da utilizzare all’interno di una azienda di medie o grandi dimensioni, optare per un modello non gestito potrebbe non in alcuni casi non essere la decisione più adatta. Infine, esistono convertitori che permettono il collegamento dei dispositivi ethernet che sfruttano il classico collegamento in rame con un dispositivo in fibra, ed altri, viceversa, che garantiscono la connettività tra fibra multimodale e monomodale, singola fibra oppure doppia fibra.