Roma, 31 dic – Contrariamente al detto popolare, mal comune non fa mezzo gaudio. Così, nel gioco delle polemiche e dei veti incrociati sulle rivendicazione storiche della politica, affiancare all’antifascismo un anticomunismo uguale e contrario ha poco senso.
L’antifascismo come prassi di potere: il caso di Ignazio La Russa
Più ci allontaniamo dal fascismo come fenomeno storico, più ci accorgiamo di quanto certo antifascismo si faccia sempre più vago nei contenuti ma allo stesso tempo sempre più radicale nelle sue richirste e nei suoi divieti. Un esempio fra tutti è il caso recentessimo scoppiato intorno al presidente del Senato Ignazio La Russa, messo nel mirino per aver ricordato il Movimento Sociale Italiano in occasione del settantaseiesimo anniversario della sua fondazione e con il Partito Democratico che ne ha chiesto addirittura le dimissioni. L’appartenza al Msi fa più “notizia” oggi, rispetto a quando siedeva nei banchi del parlamento italiano e partecipava alla vita politica del nostro Paese. Proprio l’assurdità della posizione della sinistra nei confronti di La Russa, ci dimostra come in fondo l’antifascismo sia principalmente una prassi di potere, con il suo oggetto (il fascismo) che si colora sempre di contenuti diversi, in base all’occorrenza e all’opportunità politica.
Bonaccini, la bandiera del Pci, e l’anticomunismo di maniera
Di segno opposto ma simili, nonostante non abbiano avuto la stessa risonanza, sono le polemiche che hanno colpito il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per aver pubblicato una foto che lo ritrae sotto una bandiera storica del Partito Comunista Italiano della sezione porto di Livorno con tanto di falce e martello in bella vista. Proprio qualche giorno prima il candidato alla segreteria del Pd aveva criticato Isabelle Rauti per avere celebrato il Msi. Un atteggiamento che a molti è sembrato l’ennesimo caso di ipocrisia e doppiopesimo, fino ad invocare veti e pentimenti verso il comunismo. Ma antifascismo e anticomunismo non si annullano a vicenda. La questione supera quello che potrebbe essere un confronto storico, perché è appunto una partita che si gioca altrove. L’antifascismo è un altro nome per la pretesa superiorità morale della sinistra, è una dinamica di potere. Un anticomunismo di maniera e senza impegno non ha effetto nello scardinarlo, ma anzi diviene spesso la scusa per dimenticarsi delle proprie appartenenze e delle proprie eredità politiche.
Michele Iozzino
1 commento
Non è perché si chiama bonaccini è un profeta di verità dato tutti hanno capito che i comunisti volevano si come tutti la liberazione dallo straniero ovvero tedeschi e dalla dittatura nostrana ma per instaurarne una loro molto peggiore… Risparmi pure i sermoni che la sx è solo da emarginare