
Usciti dal consiglio comunale, Gianturco e gli altri manifestanti avevano dato via ad un breve megafonaggio e presidio sulla piazza antistante il Consiglio Comunale. Al termine della manifestazione di protesta due carabinieri avevano preso i documenti dei partecipanti e tutto sembrava essere finito lì. E invece circa un mese dopo il consigliere e gli attivisti lametini hanno ricevuto l’ordinanza che per 3 anni gli vieta di recarsi nel territorio di Girifalco. Per chi avesse poca dimestichezza con la geografia della Calabria, parliamo di meno di 30 km di distanza con Lamezia Terme. “E’ una situazione paradossale”, spiega Mimmo Gianturco, “chi protesta contro l’arrivo di immigrati viene espulso dal Comune. E’ un precedente pericoloso. Io che sono italiano ricopro una carica pubblica vengo rimpatriato, mentre agli immigrati viene garantita l’accoglienza a spese dei cittadini“.
Dunque per la Questura di Catanzaro “sebbene la protesta non sia stata di carattere violento, per la sua modalità plateale e indisciplinata si è comunque sostanziata in una turbativa per la sicurezza e la tranquillità pubblica”, fatto che giustificherebbe l’utilizzo del pugno duro. La situazione è ai limiti del grottesco, ma purtroppo c’è poco da ridere. In ogni caso domani sabato 2 luglio il Comune di Girifalco inaugu
Davide Di Stefano
1 commento
No comment. L’ho già detto ma lo ribadisco… Dismettete le vesti della “democrazia” e indossate quelle più adeguate della dittatura… così sarò legittimato, dalle vostre stesse leggi, a muovervi guerra come “partigiano”…
E l’unico rischio che correrò a fine “guerra” (e con i crimini a pesare sulla mia fedina penale, non certo sulla mia coscienza) sarà quello di essere eletto presidente della Repubblica.