Roma, 5 apr – Una scelta che limita “le libertà costituzionali con eccessiva disinvolutura”, una sorta di “Ministero della Verità di orwelliana memoria”. Non usa mezzi termini Giorgia Meloni per attaccare la nascita della sedicente task force contro le fake news che, sotto la guida della Presidenza del Consiglio, si occuperà di monitorare le notizie e garantire un’informazione “corretta” relativamente all’epidemia di coronavirus.
Meloni: “Gli esperti decideranno cosa si può dire e cosa no”
“Il governo ha scelto di imperio gli “esperti” (tra loro neppure un medico o un virologo) che decideranno cosa si può dire e cosa no”, scrive sul proprio profilo facebook la leader di Fratelli d’Italia, che aggiunge: “Utile ricordare che tra le “fake news” c’erano fino a ieri anche il fatto che gli asintomatici trasmettono il virus, che fosse utile tenere in quarantena chi proviene da zone a rischio, che fosse saggio indossare la mascherina in pubblico”. “Mi manderanno in un campo di rieducazione per queste mie parole o si limiteranno – si chiede provocatoriamente, in chiusura, la Meloni – a oscurare il post su Facebook?
Anche Mollicone all’attacco
Parole cui fanno eco quelle di Federico Mollicone: “Mi rivolgo al sottosegretario Martella: stiamo fronte comune per il sostegno all’editoria e la stampa in questa difficile fase, ma dobbiamo denunciare come la task force voluta dal governo sia marcatamente sbilanciata verso sinistra, in un chiaro orientamento antisovranista, tanto da includere “esperti” e personaggi come Puente”. Aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia: “Questi “debunker” di professione dovrebbero scegliere cosa sia vero o falso per tutta Italia? Chiediamo un riequilibrio della composizione con tecnici non politicizzati, componenti delle autorità garanti e medici. Il contrasto alla disinformazione sul Covid-19 è necessario per tutelare la salute umana e l’economia nazionale, ma non vorremmo che gli strumenti messi in campo possano diventare una censura politica, sullo stile orwelliano”.
Nicola Mattei
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Le vere battaglie che ci aspettano non sono quelle contro il coronavirus.