Reggio Emilia, 8 giu – Decenni di frontiere perforabili hanno portato a quella che è una vera e propria presa per i fondelli ai danni degli italiani: un cittadino albanese è stato arrestato per la 13esima volta dopo essere stato espulso dall’Italia con voli pagati dallo Stato. Nonostante le varie espulsioni, l’immigrato è sempre riuscito a ritornare di nascosto sul nostro territorio nazionale. Due giorni fa è stato arrestato a Reggio Emilia per violazione degli obblighi di allontanamento dall’Italia.
Collezione di denunce
L’immigrato si chiama Emiljano Fejzo, albanese di 36 anni. Risiede illegalmente con la sua compagna ucraina a Sant’Ilario, in provincia di Reggio Emilia. I decreti di espulsione a suo carico erano stati firmati a causa di numerose denunce per furto e altri reati. Il primo arresto dell’uomo è avvenuto nel 2005, mentre l’ultimo rimpatrio risale al 23 maggio. Nel complesso l’albanese ha subìto 13 arresti, ma le espulsioni coatte in aereo non sono servite a nulla. Dopo il fermo dell’altro ieri, l’uomo è stato rimesso in libertà con il solo obbligo di firma ed è in attesa di essere rispedito a Tirana con l’ennesimo volo a nostre spese.
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I piani dell’albanese
Come ha spiegato al Resto del Carlino, «sono di Durazzo. Al porto mi conoscono tutti e un passaggio per ritornare lo rimedio sempre». Un passaggio illegale e clandestino, ovviamente. Così ha invece commentato la compagna ucraina dell’uomo: «È un pesce che si mette dietro le navi: torna sempre, per me». Ed è proprio lei che potrebbe essere la chiave per rimanere legalmente in Italia. I due, infatti, intendono sposarsi, e questo potrebbe permettergli di tornare in Italia grazie al ricongiungimento familiare: «Tutti i documenti sono pronti. Manca solo un foglio. Non riesco ad averlo tra carcere, processi ed espulsioni». E gli italiani pagano.
Federico Pagi
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