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Atreju, appello di Chiocci: “Conte tolga segreto su strage di Bologna”

by Ilaria Paoletti
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Roma, 22 sett  – Interviene ad Atreju anche Gian Marco Chiocci, direttore dell’Adnkronos, con una conferenza sulla sulla strage di Bologna, l’attentato nel quale il 2 agosto 1980 morirono 85 persone e  200 rimasero ferite. “Chi risponde sulle carte palestinesi nascoste?” si chiede Chiocci, indirizzando la domanda al nuovo governo di Giuseppe Conte.

“Solo Radio Radicale ne parla”

“Perché il governo non toglie segreto sulle minacce del Fronte popolare per la liberazione della Palestina all’Italia arrivate appena prima di Ustica e Bologna?” si chiede ancora Chiocci. “Perché la magistratura non acquisisce queste carte? Perché i grandi giornali se ne fregano?”. E aggiung: “Solo Radio Radicale ne parla. Perché anche Conte si adegua? Via il segreto, vogliamo la verità che è custodita a Roma in un ufficio dei Servizi segreti e in Parlamento”.

Verità processuale “ambigua”

Nel ricordare che “esiste una verità processuale acclarata con sentenza definitiva che condanna gli ex Nar Francesca Mambro e Valerio Fioravanti” Chioccio tuttavia sostiene che la stessa abbia “molti buchi”. “Sempre meno persone – anche a sinistra” dice Chiocci credono alla teoria “che porta alla strage fascista”. “Esiste una verità nascosta per anni, e scoperta solo grazie a giornalisti, consulenti, studiosi, storici, avvocati, che è uscita fuori e sta uscendo fuori, e che porta ad una pista palestinese che è stata forse troppo frettolosamente archiviata dalla procura di Bologna” continua l’ex direttore de Il Tempo.

Il cadavere di Maria Fresu

Chiocci sottolinea come oggi siamo di fronte a “due nuove verità nascoste”. “Una è clamorosa: il governo e i servizi la conoscono, alcuni parlamentari l’hanno letta ma non ne possono parlare, e riapre la pista arabo-palestinese” dice il direttore di Adnkronos. “A ciò si aggiunge il caso del “cadavere scomparso di una vittima”, ha continuato Chiocci. Il riferimento è al corpo di Maria Fresu, una delle 85 vittime della strage di Bologna. Il suo cadavere non è mai stato trovato. Alcuni resti furono attribuiti alla Fresu e questo nonostante non corrispondesse nemmeno il gruppo sanguigno. Adesso questi resti sono stati riesumati; saranno oggetto di perizia e i risultati di questi nuovi esami  saranno usati nel nuovo processo sulla strage che vede imputato Gilberto Cavallini. La risposta della perizia ha dell’incredibile: addirittura nei resti attribuiti alla Fresu vi sarebbero due Dna diversi. Ovvero, due individui diversi. “Perché nella tomba di Fresu ci sono i resti di due persone diverse? Se nessuno è della Fresu di chi sono quei due resti? – ha proseguito Chiocci – Sono di una 86esima vittima? E chi sarebbe visto che non è mai stata denunciata la scomparsa e non è mai stata catalogata tra vittime?“.

La pista palestinese

Racconta il direttore di Adnkronos: “A 39 anni dall’attentato del 2 agosto 1980 un ricercatore ha trovato, tra gli atti della strage di Brescia, dei documenti del Sismi” che parlerebbero delle minacce di attentati all’Italia da parte del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) a ridosso delle stragi di Bologna e Ustica”.

“Parlamentari sanno la verità”

“In una conferenza alla Camera promossa da Federico Mollicone” ricorda Chiocci “alcuni parlamentari hanno ammesso verità sconvolgenti: hanno detto di aver hanno letto atti di cui non possono parlare, collegati anche ad Ustica”. Chiaro l’input che Chiocci sta dando al nuovo governo: sta chiedendo a Conte e ai suoi di fare luce su un mistero che ha diviso l’Italia per 39 anni. Conte e il suo esecutivo ne avranno il coraggio?

Ilaria Paoletti

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1 commento

SergioM 23 Settembre 2019 - 8:34

Di Ustica sappiamo tutto , i francesi hanno abbattuto un mig libico e l’aereo italiano ….
durante una intercettazione sul Mare (sempre meno) Nostrum
di 2 mig + un aereo da trasporto libico .

Per Bplogna si può ragionevolmente pensare ad un “incidente” durante un trasporto di esplosivo da parte di terroristi palestinesi .
Vedasi l’ INCIDENTE Feltrinelli …..
dinamica simile .

Ma che cazzo di “esperti” hanno lavorato ai 2 casi ??? ?

Per fortuna i NAR non disponevano di aerei caccia e missili aria-aria … sennò pure Ustica …

e chissà come rosicavano le toghe Rosse per non poter denunciare la NERA PAURA !!!!

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