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Umbria, trattativa Pd-M5S agli sgoccioli. Spadafora: “Alleanza oltre regionali”

by Ilaria Paoletti
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Roma, 22 sett – Prosegue la trattativa tra Pd e M5S per scegliere il candidato civico da appoggiare per le elezioni in Umbria del prossimo 27 ottobre. Tra i più quotati c’è Francesca Di Maolo, che però non ha ancora sciolto la riserva. La sindaca di Assisi Stefania Proietti è la candidata presidente che il M5S in Umbria ha votato sulla piattaforma Rousseau.

Di Maio in partenza per gli Usa

Adnkronos parla di un “certo ottimismo” che trapelerebbbe da alcune fonti pentastellate. A quanto pare, il Pd avrebbe rinunciato a proporre Andrea Fora, ex presidente di Confcooperative Umbria, che non era particolarmente gradito agli alleati grillini. Luigi Di Maio, in partenza per gli Stati Uniti nelle “nuove” vesti di ministro degli Esteri, sta seguendo personalmente la trattativa umbra. Il suo volo è previsto per le ore 15, quindi forse la partita potrebbe chiudersi oggi stesso.

Spadafora: “Alleanza su molti temi”

Nel frattempo il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, fedelissimo di Di Maio, apre le porte ad un’alleanza M5S / Pd che vada oltre le elezioni umbre in un’intervista per il Corriere della Sera: “Vedo un’alleanza sui temi molto più facile in prospettiva, a partire dalle Regionali e oltre, con i nostri attuali alleati che con la Lega“. E parla della necessità del M5S di essere più presente sui territori, respingendo l’ipotesi di una fusione definitiva con il Pd: “Il radicamento sui territori possiamo farlo solo con le alleanze. Credo che la strada aperta con le civiche debba essere percorsa soprattutto per tutte le altre elezioni Regionali. L’Umbria è importante, ma ci sono nove Regioni che vanno al voto. Perché la Lega e il Pd hanno retto nonostante i loro problemi? Per via del loro radicamento. La Lega, per esempio, al Nord ha dimostrato di saper fare delle cose e quella Lega è temibile dal punto di vista elettorale, ma per essere competitiva deve liberarsi di Salvini, liberarsi di un leader che ha dimostrato di non avere la capacità di mettere al primo posto gl interessi del Paese, ma solo il ministro dei social».

Ilaria Paoletti

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