Milano, 2 mag – In campagna elettorale, l’attuale sindaco di Milano, Pisapia fece roboanti promesse. Disse per esempio che avrebbe certamente stabilizzato i 300 precari che lavorano per il comune di Milano. I precari, lusingati, lo votarono. Ieri, a tre anni di distanza, in occasione della festività del 1 maggio, tutti e 300 hanno manifestato contro lo stesso Giuliano Pisapia, che alle promesse non ha fatto seguire i fatti. Questa politica alla panem et circenses non ce la si aspettava da uno che tende a presentarsi come un cavaliere senza macchia, ma tant’è.
Ma Pisapia non è solo l’icona di una classe politica lontana dal popolo, è il profeta di una sinistra che pensa solo alla finanza e al capitale. A luglio 2011, un mese dopo la sua elezione a sindaco di Milano, Pisapia rassicurò i precari sulla loro stabilizzazione. Intanto il Comune di Milano assumeva, tramite l’articolo 90, 43 collaboratori esterni. Molti di loro avevano avuto rapporti politici con l’attuale sindaco. Sulla stabilizzazione dei precari ancora niente. Tra gli assunti Giovanni Confalonieri, con uno stipendio di 160 mila euro l’anno, ex Democrazia Proletaria, ora in Sel e Responsabile dei rapporti della città di Milano; Davide Corritore, Direttore Generale del Comune di Milano, in forza al Pd, con uno stipendio di oltre 280 mila euro; Luca Stanzione, prima in Rifondazione, ora in Sel, nominato Consigliere di Fiducia degli Assessori con uno stipendio di 40 mila euro annui; Ana Victoria Aruabarrena, promotrice di un comitato per Pisapia e attuale funzionario del gabinetto del Sindaco.
L’articolo 90 è quello che prevede per gli enti locali, che non abbiano un bilancio dissestato, la nomina di personale comunale al di fuori delle normali procedure di assunzione.
I precari del Comune di Milano, dopo numerose proteste, hanno costituito un comitato per tutelarsi ed stanno pensando di denunciare il sindaco Pisapia. Si attende intanto una sentenza della Corte europea riguardo il precariato. “e a fine anno la Corte si esprimerà a favore di un risarcimento sanzionatorio, agli enti pubblici non converrà pagarlo e saranno costretti ad assumere a tempo indeterminato”- spiega Sergio Galleano, uno degli avvocati difensori dei precari milanesi.
Aurora Benincampi