Pechino, 22 feb – Sale a 2.360 il bilancio delle vittime in tutto il mondo provocate dal coronavirus. Nel conto è incluso l’italiano deceduto ieri sera in Veneto. Le cifre aggiornate sono fornite dalla statunitense Johns Hopkins University. Il totale dei casi confermati di contagi è salito a quota 77.662, di cui 1.477 sarebbero in gravi condizioni, mentre i pazienti guariti finora sono 21.029. Finora la provincia dello Hubei, focolaio dell’epidemia, ha riportato 2.250 morti.
Specialisti dell’Oms a Wuhan
Intanto va avanti la missione congiunta guidata dall’Organizzazione mondiale della sanità che lavora sull’epidemia in Cina: la squadra di esperti composta da personale proveniente da Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e dagli Istituti nazionali di salute degli Usa, così come di Singapore, Corea del Sud, Giappone, Nigeria, Germania e Russia è a Wuhan, l’epicentro dell’epidemia, ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus durante un briefing. “Dipende dal team su cosa vuole concentrarsi lì”. Finora la squadra ha lavorato a Pechino, Sichuan e Guangdong. Del team fanno parte specialisti in epidemiologia, virologia, gestione clinica, controllo delle epidemie e salute pubblica.
Giappone: sono 755 i casi confermati, 639 erano sulla Diamond Princess
E’ salito a 755 il numero dei casi di coronavirus confermati in Giappone, tra cui tre morti. Lo rende noto l’emittente Nhk, spiegando che gli ultimi 8 casi sono stati confermati dalle autorità locali nell’isola settentrionale di Hokkaido. Tra i casi confermati si contano i 639 provenienti dalla nave da crociera Diamond Princess. La Corea del Sud ha accertato altri 87 casi di contagio da coronavirus, portando il totale a quota 433: è l’ultimo aggiornamento fornito dalle autorità sanitarie.
Rimpatrio americani, Trump furioso: “Dovevano stare in quarantena”
Sono 28 gli americani che sono risultati positivi ai test per il coronavirus e che sono stati riportati negli Stati Uniti dal Giappone evitando la quarantena all’estero. Fatto che mandato su tutte le furie il presidente Usa Donald Trump, stando a quanto riferito dai funzionari statunitensi al Washington Post. Al presidente americano era stato inizialmente detto che i connazionali che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess sarebbero tornati negli Stati Uniti su due aerei, ma che i pazienti con infezione o con sintomi sarebbero rimasti in Giappone, dove si trova la nave ancorata, ha riferito il Post. Tuttavia, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha deciso di riportare gli americani infetti sugli aerei e metterli in isolamento in patria senza dirlo al presidente. Funzionari dell’amministrazione hanno riferito al Post che Trump è venuto a conoscenza del cambio di programma solo dopo essersi lamentato del fatto che la decisione avrebbe potuto danneggiare la gestione dell’epidemia da parte della sua amministrazione.
Ludovica Colli