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Dl Elezioni è legge. Scontro al Senato per il voto annullato di ieri

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 giu – Il Senato ha votato la fiducia sul decreto Elezioni, che ora è legge. Sono 158 i voti favorevoli, zero i contrari e astenuti. Presenti in Aula 162, votanti 158. L’opposizione, come già accaduto ieri nel voto poi annullato, non è stata presente in Aula. E sulla votazione di ieri – annullata per mancanza del numero legale dei presenti in Aula – si è scatenata anche oggi la polemica tra centrodestra e maggioranza giallofucsia.

Casellati: “Errore non imputabile a nessuno”

In effetti ieri erano presenti a Palazzo Madama 149 senatori, ma il numero legale è di 150 presenze. In tal senso, la presidenza del Senato ha fatto delle verifiche riscontrando un errore tecnico nel computo dei congedi. “Sono profondamente amareggiata di quanto accaduto, non c’ero io ma mi assumo le mie responsabilità. C’è stato un errore non imputabile a nessuno. Ho appreso ieri sera alle 20,45 che c’era stato questo problema. Mi si può dire tutto ma che si imputi alla presidenza un errore informatico mi pare eccessivo. Chiedo scusa ma non posso rimproverarmi nulla”, afferma la presidente del Senato Elisabetta Casellati. “Poi se mancava una maggioranza non è attribuibile alla presidenza“, fa presente.

E’ scontro per la conduzione dell’Aula da parte della Taverna

Alta tensione oggi in Aula. E’ scontro tra maggioranza e opposizione sulla conduzione dell’Aula di ieri da parte della vicepresidente M5S Paola Taverna. Tanto che Fratelli d’Italia con Ignazio La Russa, che era stato chiamato in causa dalla stessa Taverna, ha chiesto pubbliche scuse o sarebbe ricorso al Giurì d’onore. Al che la Taverna si è scusata ma ha attaccato l’opposizione, in particolare il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri per averla duramente criticata. Dal canto suo, Gasparri replica confermando la richiesta delle sue dimissioni. Il capogruppo M5S Gianluca Perilli parla di “parole indegne”. E la capogruppo di FI Anna Maria Bernini spiega che da parte del suo gruppo non c’è stata alcuna accusa e chiede scusa. Il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo chiede “scusa per alcuni atteggiamenti, mi sono un po’ alterato ieri, mi scuso anche con lei presidente Casellati. Crediamo alla buona fede”. Anche la presidente Casellati difende la grillina, ribadisce che la responsabilità di quanto avvenuto “non è imputabile a nessuno” e comunque torna a scusarsi con l’Aula per l’errore.

Numeri giallofucsia risicati, eppure Conte si complimenta

Ma al di là di questo giro di scuse, il dato politico è che la maggioranza giallofucsia al Senato è più che mai ballerina. “Il governo non è autosufficiente e lo si è visto sia ieri quando è mancato il numero legale, sia questa mattina. 158 voti non sono la maggioranza assoluta (che ricordiamo essere di 161) e questi numeri risicati rallentano i provvedimenti di un esecutivo già ‘lumaca’ di suo e ormai arrivato al capolinea“, sottolinea la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. E a dire che secondo quanto riportato da fonti Pd il premier si sarebbe pure complimentato. “Quando ieri sera sono stato avvertito che in Senato sareste stati richiamati a votare alle 9,30, ho pensato ‘mission impossible’. Invece chapeau, se ci siete tutti, siete stati davvero bravi’, dice Giuseppe Conte al telefono ai capigruppo della maggioranza. E il capogruppo del Pd Andrea Marcucci replica: “Presidente a questo punto ci deve una cena”.

Adolfo Spezzaferro

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Laziale 19 Giugno 2020 - 2:00

Crepassero tutti merde

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